Napoli gli ha dato i natali e il mondo si è preparato ad accogliere il suo genio. Paolo Sorrentino è uno dei registi più acclamati sul panorama nazionale e ha ottenuto riconoscimenti anche a livello internazionale. Di lui, però, oggi vogliamo conoscere altri segreti: quelli del palato e della cucina.
Del resto, chiunque sia nato in Italia e, soprattutto, a Napoli non può sfuggire al legame col cibo. Un legame che ti segue anche quando sei lontano o distratto e che ti riporta alle origini nei momenti più inattesi.
Pronto ad aggiungere un posto a tavola?
Il ruolo del cibo nella carriera di Paolo Sorrentino
Il cibo non è solo fonte di nutrimento e ciò che ci permette di sopravvivere. Il cibo può trasformarsi in un gesto d’amore, in un conforto, in un appiglio sicuro ma, soprattutto, in arte. E quest’ultimo assunto non potrebbe essere più vero di così parlando di Paolo Sorrentino.
Il ruolo che il cibo ricopre nella vita del regista, infatti, emerge anche dai suoi film. In essi, il cibo diventa metafora di concetti più ampi, resi però accessibili grazie all’uso sapiente delle immagini: tradimento, spreco, introspezione, solitudine, perfino un modo per recuperare il legame con le proprie origini.
“La Grande Bellezza“ lascia poco spazio ai dubbi proprio per il continuo ricorrere di immagini legate al cibo: la suora che raccoglie gli agrumi nel giardino, gli spaghetti alle vongole mangiare con forchetta e cucchiaio solo per citarne alcuni.
E come dimenticare il piatto di cime di rapa lasciato a galleggiare in una fontana?
La cucina preferita di Paolo Sorrentino
Estimatore della buona gastronomia, oltre che dell’arte, Paolo Sorrentino ha stupito il mondo – e, probabilmente, anche i suoi compaesani – nel rivelare che la sua cucina preferita non è quella napoletana.
La sua preferenza va, infatti, in assoluto alla cucina piemontese, che non smette mai di conquistare il suo palato. Di essa, apprezza la qualità, la varietà dell’offerta, la sapienza della lavorazione delle materie prime. E ne è un tale amante che, come ha rivelato, non capita di rado che gli capiti di mettere su qualche chilo ogni qualvolta si reca nella bella Torino per girare un film.
“Mi rendo conto che detto da un napoletano come me può sembrare un’eresia, ma io credo che la cucina piemontese sia davvero a un livello superiore, una cosa quasi senza eguali.”
Non è un caso che Paolo Sorrentino abbia individuato il suo ristorante preferito nelle “Tre Galline“ di Torino. L’unica altra cucina che può aspirare a competere per Paolo Sorrentino? La cucina siciliana.
Se non sei troppo offeso per perdonarlo, il consiglio che ti do è quello di provare ad abbracciare la prospettiva del regista e di dare una chance alla cucina piemontese. Vi basta fare un salto sul sito del suo ristorante preferito, del resto, per comprendere meglio le ragioni della sua scelta. Insomma, anche questa settimana, aggiungi un posto a tavola e, magari, metti nel piatto un po’ di Piemonte.
Ti assicuro, per esperienza personale, che non te ne pentirai.
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