La storia calcistica della città partenopea e del Napoli parte (in “dottrina” ci sono pareri discordanti) nell’agosto del 1926, quando Giorgio Ascarelli decise di cambiare il nome dell’allora Internaples in Associazione Calcio Napoli. Il primo campionato giocato dal club fu la Divisione Nazionale 1926-1927, che si concluse in maniera abbastanza tragica: 18 partite giocate ed un solo punto, con annessa retrocessione in Prima Divisione.
Da quella debacle iniziale alla conquista della sesta Coppa Italia sono passati all’incirca 94 anni, ricchi di momenti rimasti impressi nella memoria calcistica di ogni appassionato. Da quel caldo giorno d’estate tirrenica, l’azzurro non è stato il colore predominante soltanto in Italia, bensì anche in Europa: il primo trofeo in bacheca di importanza notevole sarà la Coppa Italia 1962, conquistata nonostante la militanza in Serie B nella stessa stagione.
Il Napoli sarà campione d’Italia per ben due volte, nel segno del più grande giocatore di tutti i tempi, orgoglio e vanto di un popolo intero. E l’Europa? Dopo la Coppa delle Alpi del 1966 ed il Torneo Italo-Inglese conquistato dieci anni dopo, la squadra partenopea vincerà la Coppa UEFA nel 1989 nella doppia finale con lo Stoccarda di Jurgen Klinsmann, che andrà poi a vestire la maglia dell’Inter.
La storia del Napoli non è soltanto conquiste, ma anche delusioni. Il 30 luglio 2004 la squadra cessa di esistere, ma viene subito acquistata dall’imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis, un uomo capace di risollevare le sorti di un club ormai sull’orlo del precipizio. In 3 anni la Serie A è (ri)conquistata sotto l’ala di Edy Reja, che avrà anche l’onore e l’onere di riportare la squadra della città campana in Europa con la qualificazione alla Coppa Intertoto 2008.
90 anni di calcio a Napoli
Lungi dall’essere prolisso e abbastanza noioso, lo scopo di una rubrica del genere è quello di raccontare, con il tentativo di analizzare il fatto con una lente da storico, i momenti salienti ed i personaggi che hanno segnato l’evoluzione del ruolo del calcio all’interno di una città da sempre passionale e viscerale.
Da Vojak a Cavani, passando per la conquista della prima Coppa Italia ed il giorno in cui Diego Armando Maradona riuscì a collocare Napoli sulla mappa calcistica; da Antonio Juliano a Jose Altafini, il primo a compiere un passaggio che anni dopo avranno compiuti tanti altri (ultimo Maurizio Sarri, l’uomo più amato ed odiato). Gli argomenti ed i personaggi da analizzare saranno tanti e si divideranno in un appuntamento settimanale, cercando di intrattenere il più possibile chi di Napoli già conosce abbastanza ma non è mai sazio.
Primo appuntamento
Dopo la presentazione d’obbligo, la rubrica partirà a pieno regime la settimana prossima. Il primo appuntamento scelto per il prossimo mercoledì sarà incentrato su Edinson Cavani, l’attaccante che ha saputo portare tanta gioia alla città con i suoi 104 gol (e non solo). Un attaccante atipico, scaltro, pronto a sacrificarsi per un recupero in più in difesa; un giocatore che, insieme a Lavezzi ed Hamsik, ha fatto sognare in Italia ed in Europa, giungendo ad un passo dall’eliminare il Chelsea campione di Di Matteo nel 2012. Arrivato come possibile “pacco”, Edinson Cavani ha saputo smentire tutte le voci negative sul suo conto a suon di gol e prestazioni, di corse sul prato dell’allora Stadio San Paolo. “El Matador” è diventato un pezzo di storia napoletana?
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