Il Napoli spazza via una convinta ma poco convincente Atalanta e giovedì c’è l’esordio in EL con l’AZ Alkmaar che ha 9 positivi!
Il Napoli gioca bene e lo ha dimostrato ancora una volta, i Cheese Farmers dell’AZ sono avvertiti.
È arrivata forte la risposta del campo e la sensazione è che la settimana scorsa ci abbia guadagnato la Juve, ben lontana dall’essere una corazzata. Gattuso la definisce un cantiere aperto ed è amareggiato perché era convinto che a Torino se la sarebbe giocata alla pari.
Ora però bisogna resettare e aprire lo sguardo verso Alkmaar, la città del formaggio.Gli olandesi sono una squadra giovane e spregiudicata e subisce tanto quanto segna: nelle quattro partite i pareggi sono stati 1-1, 2-2, 3-3 e 4-4… sembra una barzelletta ma non lo è.
La vera barzelletta è che il Napoli ospita giovedì un’AZ che ha 9 positivi al corona-virus.
Sarà arrivato il momento di rivedere qualche protocollo o si punta all‘immunità di gregge per il calcio mondiale?
A fari spenti e senza pressioni
Gasperini arriva a Napoli con i favori della critica e per la prima volta si fa trascinare dalle opinioni degli esperti.
L’Atalanta sta facendo grandi cose e può lottare per il vertice, ma è un percorso iniziato da poco. Il Napoli invece, da 10 anni è l’unica rivale della Juventus e ci dispiace informare che non si è ancora usciti di scena.
Il risultato riporta tutti i detrattori con i piedi per terra e dimostra che quest’anno c’è equilibrio verso l’alto e nessuna partita è scontata.
La Dea bergamasca è bella, aggressiva, ma se è in giornata il Napoli dimostra palesemente il divario tra le rose.
Quando si prendono 4 goal in 41 minuti i demeriti avversari sono nei meriti degli azzurri.
Al San Paolo l’unica dea che si è vista sabato è stata Partenope.
I nostri 11 di giornata
1 – finalmente arriva il primo goal di Osimhen, ormai imprescindibile e rivalutato dai calciofili. Questo Napoli senza confini ci emoziona come bambini. We are the world, we are the children.
2 – i falli di Romero non sanzionati nel giro di 5 minuti. Un brivido di paura lungo la schiena nel ricordo dello scorso anno. Il timore di assistere ad una tragicommedia fantozziana svanisce al primo gol. Il Napoli toglie i panni del goffo ragionier Ugo per trasformarsi in un affascinante e spietato John Wick.
3- la terza giornata resta un buco temporale che fa solo numero ma a cui non si pensa più. Guardiamo avanti perché la strada è lunga. Scurdammece o passat, simme e’ Napule paisà.
4- le reti del Chucky Lozano finora che confermano la crescita di questo calciatore. Se ti compra il Napoli e non gli altri a strisce verticali sei un bidone sicuro. Lo abbiamo atteso con pazienza e Hirving ci sta ripagando. E’ arrivato un nuovo Scugnizzo.
5 – il numero di maglia di Bakayoko, un centrocampista dalle caratteristiche a noi sconosciute. Con la palla tra i piedi non è sempre preciso, ma il senso della posizione è impeccabile. Per uno che non giocava da sette mesi, chapeau.
6- di stima e di fiducia per il rientro di Ilicic. Lo sloveno ha fatto poco a Napoli, ma è bello averlo rivisto. Durante il lock-down tutto il mondo del calcio ne ha potuto apprezzare la grande umanità e fragilità. Ilicic ha rivissuto il suo tragico passato in una Bergamo dilaniata e impotente. Non possiamo che dirti Bentornato Josip.
7 – i giocatori azzurri andati a segno. Mentre lo scorso anno contavamo i legni colpiti, in queste tre partite abbiamo rispolverato il pallottoliere e non possiamo fermarci. L’appetito vien segnando.
8 – i punti del Napoli dopo tre vittorie e zero sconfitte in un campionato che per ora premia chi gioca bene. Il Napoli imploso lo scorso anno è solo un brutto ricordo. Il più grande spettacolo dopo il Big Bang siete voi.
9- il voto a Gattuso per aver annichilito un allenatore che di calcio ne capisce un po’. Sentir dire però che gli azzurri sembravano l’Atalanta è un’offesa vista la lezione di tattica impartita sabato. Da calciatore non era tecnico ed elegante come il suo Napoli, ma da allenatori si cambia, e anche Fred Ringhio Flinstones ha gettato via la clava.
10 – il numero di chi disegna calcio. A 33 anni Dries Mertens, campione assoluto, diventa un 10 puro. E pensare che Ancelotti che lo voleva, lo aveva già in casa ma non ha saputo vedere. Ennesimo capolavoro della Bottega Napoletana guidata da mastro Gennaro.
11 – doppio uno. Un tempo soltanto per spazzare la banda Gomez & co. e una prima volta che non si scorda mai: Gasperini che non polemizza dopo una sconfitta col Napoli è di quelle emozioni che non si dimenticheranno facilmente. Credevate che questo giorno non arrivasse mai eh? Che malpensanti siete…
Un Napoli scatenato batte per 4 a 1 l’Atalanta