Il calcio è spettacolo da sempre e negli ultimi anni è spesso anche materiale cinematografico. Così tra la serie tv dedicata al “Pupone”, il mitico capitano della Roma, Francesco Totti, ed il film in uscita sulla vita del “Divin Codino”, Roberto Baggio, personaggio malgrado il suo carattere schivo ed introverso, abbiamo immaginato quale dei calciatori che hanno militato, o sono nati all’ombra del Vesuvio, abbiano vissuto o vivano, una vita da Oscar.
Le candidature di Campioni da Oscar
Film in bianco e nero: Antonio Iuliano
Antonio Iuliano è il campione di un altro calcio, il calcio che si ascoltava con le radioline, dalla voce di Ameri, Ciotti e Cucchi. Nasce a Napoli, a San Giovanni a Teduccio, il 26 dicembre del 1942. Centrocampista, colleziona ben 505 presenze con la maglia del Napoli con la quale vince due volte la Coppa Italia.
Con la nazionale italiana vince l’europeo del ’68. Capitano dal 1966 al 1978, più tardi dirigente del Napoli ed opinionista in tv, merita l’Oscar perché è stato il primo calciatore napoletano, del Napoli ad essere convocato dalla Nazionale Italiana, giocando anche pochi minuti in Messico, nella finale persa con il Brasile di Pelè, perché è figlio di una napoletanità che condividiamo, non eccessiva e molto operosa, e perché ha il grande merito di aver portato, come dirigente, prima Krol e poi Maradona a Napoli.
Film stranieri: Marek Hamsik
Centrocampista e capitano della nazionale slovacca, Marek Hamsik arriva a Napoli nella stagione 2007-2008, tra lo scetticismo della tifoseria, che non vede in lui e in Lavezzi, suo neo compagno, gli uomini giusti per un ritorno da protagonista in serie A.
È solo l’inizio però, Marek conquista velocemente i tifosi ed è conquistato a sua volta da Napoli, tanto da sembrarne addirittura un figlio naturale. Nel 2014, con l’uscita di Paolo Cannavaro dal Napoli, diventa capitano e colleziona ben 520 presenze, il primato in maglia azzurra. Vince 2 volte la Coppa Italia ed una volta la SuperCoppa italiana, lascia Napoli e l’Italia durante il campionato 2018-2019 per un ultimo contratto milionario.
Merita l’Oscar, a nostro avviso, perché è stato molto legato a Napoli, come difficilmente gli stranieri riescono, ha creato un legame speciale con la città e con i tifosi, un’empatia ben oltre la maglia. Generoso, solare, ci piace sottolineare anche il suo impegno sociale a Napoli e per Napoli.
Film Gialli: Fabio Quagliarella.
Fabio nasce a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Corona il suo sogno di tifoso napoletano nel giugno del 2009, quando la società partenopea, ne acquista il cartellino dall’Udinese.
Arriva a Napoli ed indossa la maglia numero 27, del suo amico e compagno Niccolò Galli, scomparso prematuramente, in un incidente con il motorino. Chiude la sua prima ed ultima stagione a Napoli, come vicecapocannoniere, alle spalle di Hamsik.
A sorpresa il 27 agosto del 2010, il Napoli lo cede in prestito oneroso alla Juventus, che lo riscatterà nel 2011, scatenando l’ira e l’indignazione dei tifosi napoletani, che dopo Altafini “core ‘ngrato”, e prima di Higuain e Sarri, subiscono l’esodo del campione verso Torino e l’odiata rivale storica. Anche una parte della stampa sportiva napoletana lo accusa di alto tradimento, aggiungendo dolore al suo complicato momento personale.
Il “mistero” che aleggia intorno a Quagliarella, viene svelato e risolto nel 2017, quando finalmente gli avvocati di Fabio, riescono a far processare e condannare uno stalker, da cui il calciatore e la sua famiglia ricevevano minacce continue accuse di affiliazioni con la camorra e di pedofilia.
Quagliarella è da Oscar perché è un campione, un attaccante favoloso, ancora determinante alla sua età. Lo premiamo anche per la sua professionalità e perché come cittadini napoletani e figli di Napoli ci sentiamo in debito nei suoi confronti. Ripagarlo è più utopia, che impresa titanica, ma possiamo dimostrargli la nostra stima ed il nostro profondo affetto. Dopotutto, non sempre, una vita da Oscar, è una vita da favola…
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