Il Napoli riscatta lo 0-1 con i Casari e giovedì in Europa League ci aspetta la primera della Liga. Con la Sociedad è sfida dentro fuori!
Ci vuole fortuna e carattere per vincere un derby. Il Napoli arrivava a Benevento per riscattare la scialba prestazione dell’esordio europeo.
La squadra allenata da Super Pippo si difende con ordine e disinnesca i tentativi azzurri senza troppi patemi.
Alla prima ripartenza il fratello d’arte, Roberto Insigne, trova addirittura il vantaggio facendo esplodere i mille del Vigorito.
Gli incubi tornano quando al 44’ Manolas colpisce la traversa su girata di testa da angolo.
L’undici titolare di Gattuso dura fino al minuto 58, quando il tecnico inserisce l’artiglieria pesante che di fatto spacca la partita.
In sette minuti il Napoli la ribalta e riesce a gestire, ottenendo tre punti su un campo ostico, contro una squadra che da l’impressione di potersi giocare le sue carte per la salvezza.
A San Sebastiàn potrebbe essere già decisiva
Smaltite le fatiche del derby, il Napoli si appresta a raggiungere la città basca per il secondo round di Europa League.
La Real Sociedad arriva alla sfida forte di un primato strameritato in Liga e con la media di due gol a partita.
Come da tradizione basca, i Txuri-Urdin uniscono all’intensità anche il fraseggio, e lo dimostrano due dati: la media di 15 falli a partita e il possesso palla di norma superiore al 55%.
Le due stelle rappresentano il passato e il futuro del calcio spagnolo: l’eterno David Silva e Mikel Oyarzabal, nuovo crac del calcio europeo che può occupare tutti i ruoli dell’attacco.
Entrambi mancini, entrambi tecnici, entrambi fortissimi ed entrambi mettono paura.
Per fortuna l’Anoeta, bolgia stile inglese, sarà chiuso per il crescente numero di contagiati.
A San Sebastiàn si prospetta una sfida insidiosa per gli azzurri, costretti a fare risultato per sperare nella qualificazione.
In Europa ogni passo falso rischia di essere pagato e Ringhio, che di big match ne ha giocati, lo sa perfettamente.
Il Napoli, giovedì, ha bisogno di tanta tanta cazzimma.
I Nostri 11 di giornata
1 – contro 1. I fratelli Insigne per la prima volta contro in serie A segnano entrambi, come un gioco del destino. L’immagine di un grande legame è un contrasto in cui entrambi tirano via la gamba. La famiglia è sempre la famiglia;
2 – gli assist di Politano anche se Lorenzo compie un capolavoro. Fatto sta che il 21 azzurro squarcia la partita come fosse una tela. Politano come Lucio Fontana;
3 – i legni colpiti a Benevento. Alcuni saranno anche stati casuali, ma a volte sembra che la porta sia più piccola. ADL potrebbe pensare al sequel: Mamma, mi si sono ristrette… le porte;
4 – doppio 4 è Manolas. Voto 4 perché si perde Insigne junior sul gol dopo una scivolata/scivolone. Sfiora una rete che avrebbe potuto aggiustare la sua gara, ma vince la traversa. #mainagioia;
5 – i tiri verso lo specchio su 19 totali. Un po’ pochini considerando la mole di gioco prodotta, ma riconosciamo che Montipò si è trasformato in una parete di cemento. Quando sale in area al 97’, stile Brignoli, Ringhio ha visto la sua vita scorrergli davanti. Un po’ Mina&Celentano in Brivido Felino;
6 – Mario Rui, fa il suo esordio in campionato. Dal suo lato nascono le azioni più pericolose del Napoli. Mario è il solito guerriero dal piede raffinato ed uno degli interpreti di quel ruolo migliori del campionato. Sciabola e fioretto;
7 – lettere per Gattuso, ognuna corrisponde a qualcosa che ha dato al suo Napoli;
Gioco – il mister ha ridato un gioco fluido alla squadra che non aveva più, e da questo passano i successi;
Abnegazione – basta vedere quanto sia nel match lui e la rincorsa di Politano al 96’;
Tattica – come quella che cambia e scambia a seconda delle fasi della partita. Intelligenza ed umiltà;
Tenuta mentale e atletica – il Napoli sta bene di testa e con il fisico. La squadra è lucida e non si risparmia mai;
USA LA CLAVA – per info chiedere ai suoi nell’intervallo di Benevento – Napoli;
Sostituzioni – non fa il prezioso Ringhio e cambia senza timori. Gli azzurri non hanno una panchina lunghissima, ma con le sue rotazioni si potrebbe sopperire alle defezioni;
Organizzazione – nonostante sia qui da meno di un anno, il Napoli sembra essere la squadra più organizzata sotto tutti i punti di vista. Il merito è tutto di Ringhio e del suo staff;
8 – a Meret, spettatore non pagante, ha quasi chiesto un caffè. È difficile fare una sola parata al 97′, ma è il destino dei portieri delle grandi squadre. Never give up Alex, dimostra chi sei;
9 – i minuti che bastano a Petagnone per il primo gol stagionale. Fa a spallate con tutti e perde con pochi, ma gli piace giocare per la squadra. Lo chiamavano Bulldozer;
10 – la parabola del pareggio a giro col sinistro, ricorda quella dell’unico Diez che Napoli (e tutto il calcio) abbia mai ammirato;
11 – non basta il 10 per dare il voto al VAR. Si è passati dal tutto dello scorso anno al nulla di quest’anno.
Mentre gli arbitri aspettano un aiuto, i VARISTI giocano a nascondino. E il rigore su Lozano? Chi l’ha visto…
Debutto amaro per il Napoli in Europa League: sconfitta per 1 a 0 con l’Alkmaar