Juventus – Napoli, voci di un popolo che non riesce ad essere Nazione: il calcio italiano è lo specchio di un Paese confuso… ed intanto arriva Bakayoko.
Juventus – Napoli avrebbe potuto essere il big match della terza giornata del campionato di Serie A. Per motivi legati alla sanità pubblica la squadra partenopea è stata bloccata in Isolamento fiduciario dalla ASL Napoli 2, vietando di fatto la trasferta a Torino.
Il provvedimento è stato preso in virtù del numero elevato di positivi nel Genoa, avversaria del Napoli domenica 27 settembre, per paura di un effetto domino catastrofico.
Fin qui tutto normale, per un paese in Stato di Emergenza per il crescente aumento dei contagiati da Covid 19.
In Italia, purtroppo, il calcio dà alla testa dando modo a nauseanti ed irragionevoli dichiarazioni campanilistiche di dilagare quanto questo maledetto virus: una corsa a chi mette in mezzo il pettegolezzo più grande per soddisfare il proprio super-ego.
Per far luce su questa vicenda è doveroso fare diverse considerazioni:
• Il sistema calcio è una fabbrica di soldi (e debiti) e dà lavoro a migliaia di persone; tuttavia non abbastanza da permettere la becera discriminazione territoriale tipica di questo paese. La passione non si sposa con l’ignoranza.
• La Lega Calcio conta in quanto lega sportiva e non ha assolutamente voce in capitolo per quanto riguarda la Sanità pubblica. L’articolo 117 della Costituzione cita come materia di Legislazione Concorrente Stato-Regioni la Tutela della Salute.
• Il protocollo redatto dalla Lega Calcio è un puro esercizio di stile; in teoria tutto bello, ma in pratica ha più buchi di una fetta di groviera.
• Il problema è reale: si è dimostrato che i tamponi hanno l’attendibilità di un bambino che costretto dal padre dice di voler bene più a lui che alla mamma.
• I calciatori sono dipendenti di una Azienda, stipendiati a fronte di una prestazione. Gli stipendi -discutibilmente alti- non fanno loro delle cavie: trattare i positivi come Infortunati è fuori logica.
• In Campania c’è un contagiato ogni 18 tamponi, il livello di allerta è altissimo e isolare la squadra rende in qualche modo Umani dei ragazzi multimilionari, che hanno le stesse paure di tutti, una vita sociale come tanti e possono essere fonte diretta o indiretta di trasmissione del virus.
Il calcio è un ottimo modo per uscire dalla routine, ma deve essere trattato come uno sport ed insegnare qualcosa. Purtroppo non fa altro che tracciare un solco ancora più profondo tra nord e sud, ricchi e poveri, rispecchiando a pieno i valori ormai persi di una società che dal Covid non ha tratto alcun insegnamento.
Mercato: il Napoli Calcio ingaggia Tiémoué Bakayoko.
Cresciuto nelle fila del Rennes, passa al Monaco nel 2013/2014. La stagione 2016/2017 lo porta alle luci della ribalta.
Con il suo Monaco arriva in semifinale di Champions League e vince la Ligue 1 con una giornata di anticipo, diventando pilastro di una squadra giovane e spettacolare che l’anno successivo venderà i suoi gioielli alle migliori d’Europa.
La stagione successiva al Chelsea non è delle migliori e, nell’agosto 2018, i blues lo cedono in prestito al Milan che, nonostante un rendimento in crescendo, per ragioni economiche non esercita il riscatto.
Il roccioso centrocampista classe ‘ 94 arriva a Napoli tramite prestito annuale.Da giorni la notizia era nell’aria e probabilmente la mossa rappresenta il saldo di un antico debito che i blues avevano verso il Napoli dai tempi dell’affare Jorginho -promesso sposo dei Citizens- che invece volò a Londra dal suo mentore Maurizio Sarri.
Il francese era probabilmente la pedina che mancava al centrocampo degli azzurri. Fisico imponente (189cm), è dotato di buona corsa e discreta tecnica. Può ricoprire sia la posizione di vertice basso che quella di mezzala. Si trova a suo agio sia nel 4-3-3 che nel 4-2-3-1, le formazioni su cui probabilmente punterà il Napoli e Gattuso con il suo calcio.
Bakayoko rappresenta un profilo low cost di ottimo livello, e siamo convinti che il calore della tifoseria napoletana faccia in modo che Tiémoué sia protagonista di una grande annata.
Il mercato in uscita
Sul fronte delle uscite si registra la cessione di Adam Ounas, direzione Cagliari, per una operazione che potrebbe portare nelle casse del Napoli Calcio 16 milioni. Il franco algerino andrà a rinforzare l’attacco dei sardi che non hanno cominciato al meglio questa stagione, reduci da una sonora sconfitta in casa Atalanta.
Sebastiano Luperto passa al Crotone. Il club pitagorico appena promosso si assicura le prestazioni del mancino classe ’96. Il difensore può ricoprire sia il ruolo di esterno che quello ci centrale. A Crotone avrà sicuramente modo di dimostrare il suo valore e di farsi le ossa, titolare di una formazione che ha l’obiettivo della salvezza.
Nota negativa è quella rappresentata da Arkadiusz Milik.
Dopo tre stagioni mediocri, il Napoli legittimamente ha scelto una strada diversa e lui non ha fatto granché per cambiare la propria situazione. A causa degli infortuni non ha potuto dimostrare il suo potenziale e le prestazioni scialbe dello scorso anno lo hanno messo fuori dal progetto. Sedotto e abbandonato dalla Juventus, richiesto a prezzo di saldo dalla Roma e adesso ha rifiutato la Fiorentina: un peccato per le casse del Napoli. Declinare 3,5 milioni per 5 anni è uno schiaffo alla miseria.
Caro Arkadiusz, hai perso una buona occasione per dimostrare la tua voglia di diventare un calciatore importante e un uomo di valori.
Ci dispiace, soprattutto per te.
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