La FIGC e la Lega Calcio, nella riunione tenutasi ieri con la commissione medico-scientifica, hanno optato per una ripartenza del calcio professionistico italiano da effettuare a scaglioni, cioè prima la Serie A, poi B ed infine la C, per mettere in sicurezza squadre, addetti ai lavori e, nell’ipotesi più remota, anche eventuali tifosi. Quali sono le date di un possibile ritorno in campo? Si dovrebbe iniziare con le due semifinali di Coppa Italia il 27 e 28 maggio, per poi ripartire il 31 con la Serie A. Questa la nuova ipotesi prospettata dal mondo del calcio.
Le “posizioni” della Federazione
Quali sono le misure che vorrebbe attuare la Figc per far ripartire al più presto i campionati? In via preliminare, il lavoro della Commissione raccomanda il ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento, modello simile a quello della preparazione estiva, propedeutico alla piena ripresa dell’attività e con la sorveglianza del medico sociale e/o del medico di squadra. Il ritiro sarà, però, preceduto da uno screening a cui si dovrà sottoporre tutto il ‘gruppo squadra‘. Tale protocollo prevede, oltre all’esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) ed esami strumentali e del sangue.
“Questa procedura ribadisce che noi del calcio non cerchiamo corsie preferenziali. Per far ripartire il calcio in sicurezza è fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via” le parole di Gravina durante la riunione tenutasi ieri.