Il cuoppo prelibatezza fritta partenopea. Se dici “passeggiata per i vicoli di Napoli” dici street food, non si scampa; e se dici street food dici fritto; se dici fritto dici “cuoppo”. Dal dolce al salato, dalle versioni di terra a quelle di mare, ce n’è per tutti i gusti.
Il Cuoppo prelibatezza fritta partenopea
Crocchè di patate, verdure in pastella, mozzarelline in carrozza, fiori di zucca, calzoncini alla ricotta, arancini di riso, polentine (i gustosi “scagliozzi”), zeppoline di pasta cresciuta. Croccanti calamari, moscardini, baccalà e favolose varianti di alici. Ma anche dolci e irresistibili graffette spolverizzate di zucchero e guarnite di crema alle nocciole. Ghiottonerie che esplodono in bocca al primo morso!
Ma cos’è il cuoppo?
Si tratta di un cono di carta paglia, realizzato partendo da una forma triangolare e ripiegata a mano a regola d’arte dai maestri del cibo da strada. Le sue caratteristiche la rendono perfetta per le fritture, grazie alla sua resistenza e capacità di assorbire l’olio incandescente in eccesso. Viene prodotta con cellulose vergini derivate dalla paglia e dalla pasta di frumento ed essendo priva di decorazioni colorate e sgargianti, assicura massima sicurezza e igiene a contatto con gli alimenti.
Ed è in questo simpatico cono di carta che vengono servite le golosità da passeggio.
Un’idea semplice
Come molte squisite ricette speciali, l’idea del cuoppo nasce da una tradizione povera:
la gente semplice acquistava direttamente dai pescatori i piccoli pesci che altrimenti non sarebbero stati venduti e, per conferirne maggiore sapore, li friggeva.
…un grande successo
Le numerose friggitorie sparse per la città (e non solo) sono di certo tra le mete che non possono mancare per soddisfare i palati più desiderosi di sfizi, soprattutto fra i turisti. Gli ingredienti freschi, le ricette che mixano tradizione e ricercatezza, l’arte tutta meridionale dell’accoglienza, fanno del cuoppo una prelibatezza irresistibile.
Capatine in tv e riconoscimenti oltreoceano
Dove gustare, quindi, il cuoppo più buono che più buono non ce n’è? La scelta si fa ardua, molto ardua. Il docu-reality “Unti e bisunti” con protagonista Chef Rubio ha omaggiato il cuoppo di Pasquale Torrente de “La cuopperia del Convento”, a Cetara – che ha incrementato gli affari diventando “Osteria del fritto” all’interno di Eataly . Simone Rugiati con il docu-reality “Food Advisor” ci ha fatto conoscere “il Cuoppo – Friggitori Napoletani” che ha due sedi a Napoli ma anche a Cosenza, Lamezia, Nettuno.
Il locale che invece ha conquistato l’oltreoceano ed è approdato a New York è “Passione di Sofì” il cui nome è ispirato ad una liaison amorosa fra Ferdinando I di Borbone e una popolana abile ai fornelli di nome Sofì, appunto. Il premio aggiudicato è stato quello legato all’imprenditoria.
Botteghe di famiglia
Se avete voglia invece di sentire sapori e storie di famiglia, vi suggeriamo di fare un salto alla “Pescheria Azzurra”, nei pressi della cumana di Montesanto. In via Portamedina 5 sarete accolti dalla famiglia Gagliotta che è arrivata alla terza generazione nella gestione della pescheria, specializzata in pesce azzurro. Ovviamente, qui si servirà un cuoppo preparato con materie prime di qualità. Mimmo, appartenente alla seconda generazione, ci racconta:
“Mio padre Luigi aprì il locale nel 1947, mi insegnò il mestiere e io lo sto tramandando ai miei figli: Luigi, Claudio e Ciro. Ci teniamo a far bene il nostro lavoro e a rendere felici i clienti che vengono a farci visita. Ci mettiamo esperienza, cuore e passione da settantaquattro anni.” Il suo cuoppo? “Con cinque euro vi serviamo un favoloso cuoppo, caldo e fragrante, con varie specialità: calamari, gamberi, salmone, alici e zeppoline di pasta cresciuta”.
L’entrata della “Pescheria Azzurra”, da tre generazioni specialista del cuoppo di pesce azzurro
A noi è venuta l’acquolina in bocca!
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