Sergio Siano protagonista della nuova mostra su Diego Armando Maradona. Si chiama “Diego Armando Maradona – Il riscatto sociale attraverso lo sport” il nuovo evento che da ieri 5 luglio sino al 31 dicembre animerà il Centro Commerciale Jambo 1 a Trentola Ducenta. Una mostra di uno dei fotografi più importanti del panorama partenopeo a cura di Yvonne De Rosa di “Magazzini Fotografici” ovvero lo spazio espositivo indipendente dedicata alla condivisione della cultura fotografica partenopea.
Il riscatto sociale – D10S
Il tema principale della rassegna è il riscatto sociale. Presente anche nel titolo della mostra, già la scelta della location è significativa: ripartire e trasformare il marcio in bellezza. Come detto dal Dottor Oscar Nicolaus, proprio la bellezza può salvare i giovani ragazzi spesso condizionati dai quartieri difficoltosi in cui vivono. Il luogo scelto è proprio una zona confiscata alla Camorra e ora simbolo di rinascita.
La rinascita che spesso ha vissuto Diego Armando Maradona che a Napoli ha trovato la felicità, i successi ma anche le difficoltà e il declino. L’uomo più famoso al mondo costretto a vivere in una sorta di prigione e che soltanto in campo ritrovava la tranquillità e la libertà di quando era bambino. È questo quello che spesso ha percepito il fotoreporter Sergio Siano che dal 1985 ha immortalato le immagini del Pibe de Oro e i successi del Napoli tra i 2 Scudetti, una Coppa Italia, la Supercoppa italiana contro la Juventus e la Coppa UEFA.
Il progetto espositivo quindi ripercorre la narrazione della storia del campione argentino, simbolo di riscatto sociale dalla sua nazione e della città partenopea, spesso denigrata e isolata dal resto d’Italia. Gloria e momenti di immensa difficoltà narrati attraverso gli scatti di Maradona, dei tifosi e della città che hanno vissuto il Mito. 134 fotografie, con molte inedite e alcune del padre di Sergio Siano, che da ieri animano il centro commerciale e sono visitabili con ingresso gratuito.
Il libro per la beneficienza
La mostra, inoltre, è anche un’occasione per raccogliere fondi a favore dei più bisognosi. Infatti sarà in vendita un libro dedicato alla rassegna, il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza. Un’iniziativa importante che dimostra ancora di più l’attenzione verso il sociale. Durante la presentazione del 5 luglio 2021 infatti, alla presenza di giornalisti e ospiti istituzionali tra cui il Ministro Luciana Lamorgese e il Presidente della Camera Roberto Fico, la mostra ha preso il via anche attraverso una serie di iniziative come il libro per la beneficienza.
Durante la presentazione, Sergio Siano ha presentato alla stampa e agli ospiti aneddoti, racconti e segreti delle immagini della mostra. Uno step importante anche per il centro commerciale che continua ad avere un ruolo fondamentale per la zona considerando i 1000 lavoratori e gli oltre 5 milioni di visitatori annui. Proprio l’amministratore del Jambo1, il Dottor Salvatore Scarpa, che ha elogiato il lavoro di squadra del suo staff, ha parlato dell’importanza della mostra e il ruolo del Jambo1:
“La mostra fotografica dedicata a Maradona conferma il leitmotiv che da sempre accompagna questa amministrazione nella gestione del centro commerciale: la voglia di riscatto, la stessa che anima gli abitanti di questo territorio, troppe volte martoriato e malamente etichettato. Gli abitanti di questi territori meritano come e più di altri, una nuova esperienza umana, una nuova visione delle cose, meritano che vengano offerte nuove possibilità culturali, nuovi orizzonti che cambino in loro la prospettive del futuro”.
Gli ospiti illustri
Proprio passato, presente e futuro si sono incontrati alle ore 14 nella tavola rotonda nei pressi dello spazio espositivo. Diversi gli ospiti presenti, tra cui rappresentati delle istituzioni e delle forze dell’ordine ma anche dei main sponsor della mostra. Tra questi figurano “Sartoria Italiana – Massimiliano Sorvino”, “Marlen Italy”, leader nel mondo della produzione di penne esclusive e AP, azienda attiva nel campo della tecnologia.
Enzo D’Errico, Bruno Frattasi, Sergio Siano, Yvonne De Rosa, Oscar Nicolaus e il Dottor Scarpa sono stati coordinati dal giornalista Marino Bartoletti per affrontare temi sociali, sportivi e a proposito della mostra. Inoltre, attraverso collegamenti telefonici sono intervenuti anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e gli ex allenatori azzurri Edi Reja e Walter Mazzarri. Proprio i fautori della rinascita del club partenopeo hanno ricordato l’amore per la città e la passione dei tifosi. In prima fila invece erano presenti il figlio di Maradona, Diego Armando Jr, e il Capitano Bruscolotti. Particolarmente emozionato il noto giornalista Bartoletti, che per anni ha avuto un’amicizia profonda con El Pibe de Oro e che ha un rapporto particolare con la Campania.
Parola ai protagonisti della mostra
Come sempre mai banali le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, che era in viaggio verso Milano per discutere in Lega la possibilità di riaprire gli stadi a capienza totale. E il patron azzurro ha ricordato l’acquisto del Napoli di 17 anni fa oltre alla figura di D10S:
“Quando sono arrivato a Napoli, in realtà arrivavo da Los Angeles dopo un film con Gwyneth Kate Paltrow e Angelina Jolie. Ero giunto a Capri per 15 giorni di vacanza e mi sono accorto che il Napoli non esisteva più. Pur non essendo interessato al calcio, le uniche partite che avevo visto erano quelle degli azzurri grazie ai nonni e mio padre. Di tempo n’é passato dalla Serie C e non mi pento di nulla. I tifosi azzurri sono unici e il ricordo di Diego verrà rammentato tramite la Storia sul Napoli che stiamo mettendo in atto a partire dal 1984. Questo nome dato allo stadio è stata una necessità per non dimenticare un grande del passato.”
Infine, attese erano le parole di Sergio Siano e Yvonne De Rosa, i due protagonisti della mostra che hanno lavorato a stretto contatto per rendere omaggio a Diego.
“Ho visto per la prima volta la mostra con voi perché avevo piena fiducia in Yvonne. Era l’unico modo per conoscere Diego ma soprattutto la città per ammirare il calcio e anche le persone che non ci sono più. Gli scudetti che sono stati vinti in quel periodo valgono tanto considerando il momento storico del calcio. Mi emoziona vedere Diego uomo. Al centro Paradiso Maradona restava fino all’ultimo, fino a tardi per le persone che non potevano permettersi lo stadio e li deliziava con le sue giocate, si rapportava e soprattutto dimostrava la sua umanità.
Ho cominciato nel ‘85 e in quegli anni fotografavo anche omicidi e rifugiarmi al Centro Paradiso era la mia pace. Con rispetto e silenzio, lo ammiravo e immortalavo gli unici momenti di libertà e tranquillità di Diego. In queste foto c’è la sua umanità ma anche la sua Storia: ha regalato gioia a chi non poteva nemmeno mangiare. Era l’unico a mettere la città insieme con gioia. Sono contento che la mostra qui perché come dimostrazione di condivisione.
Emozionata e soddisfatta anche Yvonne De Rosa, curatrice della mostra:
“Ringrazio tutti coloro che hanno avuto fiducia in me compreso Sergio che mi ha consegnato il suo archivio. Ringrazio tutta la squadra tra cui anche Diego Jr e vederlo soddisfatto ha calmato la mia ansia. Ho un ricordo diverso dal vostro nel aver ammirato D10S. Quando mi chiedevano all’estero di dov’ero e magari non capivano per via della lingua, parlavo di Maradona che appartiene a tutti noi per cui tramandarlo è fondamentale. Sia Totò sia Maradona hanno fatto conoscere Napoli senza distinzione di classi sociali in vita e morte.”
Un’emozione continua che ha contraddistinto la presentazione e caratterizzerà la mostra. Diego, un simbolo di riscatto e di sport.
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