Il viaggio nel mondo del pallone a tinte rosa, ha come meta, questa settimana, l’Eccellenza, un universo dove i sogni di tante ragazzine, iniziano a diventare realtà. Incontriamo una calciatrice che, nonostante sia giovanissima, vanta alle spalle un curriculum di tutto rispetto, Martina Tozzi, classe 2000, una “pantera” con lo sport nel DNA.
Martina Tozzi, DNA da eccellenza
-Ciao Martina, benvenuta ad “Un pallone a tinte rosa”, come nasce l’amore per il calcio?
-“La mia è una famiglia di sportivi, quindi posso affermare, di essere nata con la passione per lo sport e per il calcio in particolare. A 3 anni, tiravo già calci al pallone ed ho continuato, nel parco dove abitavo”.
Una predestinata quindi, che come tutte le ragazzine, ha iniziato il suo percorso, confrontandosi con i maschietti, la sua prima squadra l’Acerrana, era una squadra mista. Fino ai 12-13 anni infatti, è possibile schierare nelle squadre calciatori di sesso maschile e femminile, poi i percorsi, fortunatamente, si separano.
Dall’esordio alla Primavera del Napoli Femminile
Dall’Acerrana alla serie B, il passo per Martina è breve: con la Domina Neapolis Casalnuovo, una giovanissima Tozzi arriva al campionato di serie B. Poi i campionati con la Virtus Partenope in serie C e B Under 17 e la semifinale di Coppa Campania, fino ad arrivare alla Primavera del Napoli Femminile, dove ha disputato il campionato 2019-2020, interrotto a causa del Covid.
L’approdo all’Indipendent di Marano
-Martina quest’anno hai cambiato squadra, cosa ti ha spinto ad approdare nella nuova società e che ruolo occupi in campo?
-“Quest’anno sono arrivata all’Indipendent di Marano, che ho scelto per il progetto che il presidente, Carlo Astarita e la società portano avanti. Un progetto importante anche in un anno ancora complicato come questo. La società è seria e con tanta voglia di far bene, c’è attenzione per le nostre esigenze“.
“Che ruolo occupo? – Martina sorride – In realtà nasco attaccante, ma il mister Elio Aielli, con il quale ho già lavorato, qualche anno fa, mi utilizzò come terzino per necessità, e feci così bene, da spingerlo a confermarmi anche oggi in quel ruolo. Ma va benissimo al di là dei ruoli, delle nostre ambizioni personali, il calcio è uno sport di squadra e tutte siamo chiamate a fare la nostra parte ed aiutare i nostri colori”.
Insomma, un terzino per caso, o alla Cuadrado, con una capacità di saltare l’uomo, marchio di fabbrica del colombiano! Il campionato di Eccellenza, causa Covid, è iniziato solo domenica scorsa e per Martina e l’Indipendent , è stata un‘ottima partenza: 3 a 0 in trasferta, contro la Salernitana di Lotito, un altro presidente che ha deciso di investire anche nel calcio femminile.
Ed è sicuramente importante questa attenzione verso il calcio femminile, come sottolinea Martina, di cui gioveranno ancor più, le ragazzine che oggi si avvicinano al mondo del calcio e che tra qualche anno, troveranno un ambiente più maturo e pronto ad accoglierle.
I progetti per il futuro
-Martina, che progetti hai per il futuro?
-“Continuerò a giocare ed a coltivare il mio sogno, nel frattempo però studio Scienze Motorie all’Università degli Studi di Napoli Parthenope. Il calcio è un mondo bellissimo, ma tremendamente in salita, dove giocar bene è fondamentale, ma spesso non è sufficiente per arrivare in alto e restarci. Come nella vita in generale bisogna cogliere l’attimo, ma al tempo stesso, non bisogna sprecare un solo minuto ad attenderlo”.
Nella famiglia Tozzi, Martina non è l’unica star, suo fratello Vincenzo, è un giocatore di Pallanuoto dell’Acquachiara del Presidente Porzio, e della Nazionale Italiana. Martina è tifosissima del Napoli, ed è una grande estimatrice di Cristiano Ronaldo, che ha seguito anche quando giocava al Real Madrid, parlare con lei di calcio a 360° è davvero piacevole ed illuminante.cUna calciatrice ed una donna partenopea, sebbene giovanissima, intelligente e pragmatica, Martina Tozzi, un’eccellenza nell’Eccellenza!
Grazie Martina
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