Entusiasmo: bastano 15 secondi circa, perché si possa propagare e possa inondare le nostre parole. Sono le 18:40 quando inizia l’intervista con Francesco Tripodi, AD del Napoli Femminile:
L’Azionariato Diffuso
“Dr. Tripodi, come nasce l’idea di un azionariato diffuso?”
Era questa la curiosità che ci aveva spinto a cercare l’AD della società. Ci aspettavamo quindi, un’intervista solo all’insegna dei freddi numeri, calcoli e quote societarie, non proprio il massimo per chi vive di sport.
Invece il Dr. Tripodi, ci sorprende, sorride e risponde: “Quando abbiamo iniziato a programmare il futuro del Napoli Femminile, ci siam detti che a Napoli, calcio e donne erano sicuramente argomenti in grado di carpire l’attenzione di tutti, anche di grandi imprenditori. Così abbiamo coinvolto in un progetto ambizioso ed unico, i manager di alcune grosse aziende nazionali e del territorio”.
Il progetto illustrato dall’AD ai manager, verte intorno all’utilizzo di processi industriali nella gestione della società sportiva per meglio monitorare le risorse investite dai partner. È un progetto vincente, perché il Napoli Femminile trasmette i valori sani dello sport, dell’entusiasmo, della passione, condivisibili da qualsiasi azienda voglia promuovere la propria immagine attraverso il mondo dello sport. E 28 manager di grandi aziende, colgono l’opportunità, investono nella società Napoli Femminile, ed inizia una nuova storia.
La Serie A
“Dr. Tripodi, dopo la promozione in serie A, i soci sono aumentati?” risponde l’AD “No, non abbiamo avuto un ampliamento del numero dei soci, ma un aumento di capitale da parte dei soci stessi. Il campionato di serie A, è un grosso impegno anche economico, una squadra che milita nella massima serie deve poter contare su un budget di circa un milione di euro. Purtroppo il nostro campionato di serie A, è coinciso con un momento complicato, abbiamo dovuto sostenere costi enormi ad ogni giro di tamponi, praticamente ci sono state settimane in cui eravamo costretti a ripeterli di continuo.
Alcuni progetti importanti anche per le casse della società, non sono partiti a causa della pandemia. Infine non abbiamo potuto contare sul nostro pubblico, fondamentale da un punto di vista motivazionale ed importante anche da un punto di vista economico. Giochiamo nel terzo stadio della città per capienza, ristrutturato nel 2019 per le Universiadi. Grazie al sindaco De Magistris ed al comune di Napoli, abbiamo avuto la possibilità di ricevere le altre squadre allo stadio Caduti di Brema. Per chi non ha strutture di proprietà, la spesa diventa ancora più onerosa, bisogna sostenere i costi per l’affitto degli impianti.”
Il Professionismo
Ma il progetto Napoli Femminile non si ferma. Nella stagione 2022-2023 si arriverà al professionismo nel calcio femminile, ma in realtà già la prossima stagione, di fatto aprirà una nuova epoca. “Il passaggio al professionismo sarà determinante non solo per le calciatrici, che finalmente potranno godere di tutti i diritti riservati ai lavoratori, ma per le stesse società. Le società saranno tutelate maggiormente e potranno investire e programmare ancora meglio.” – aggiunge l’AD.
Chiediamo al Dr. Tripodi se il progetto Napoli Femminile continuerà anche se, facciamo tutti gli scongiuri del caso, dovesse non centrare la salvezza. “Il progetto continuerà, subirà qualche modifica, ma non si fermerà, anche se crediamo fermamente nella possibilità di restare in serie A. Ci crede il nostro presidente, il Dr. Carlino, il nostro primo tifoso. Ci credono i nostri soci e tutti nel nostro ambiente.” chiosa l’AD.
Continuiamo a parlare del Napoli Femminile, il Dr Tripodi aggiunge che accanto alla prima squadra, c’è la Primavera, il settore giovanile e la scuola calcio, un progetto vasto che coinvolge tante bambine e ragazzine, che iniziano ad amare questo magico mondo e contagiano con il loro grande entusiasmo.
Il Campo e le Straniere
Poi parliamo di campo ed il Dr Tripodi, ci chiede se abbiamo visto il goal di Sarah Huchet, nell’ultima partita contro l’Empoli, che si è aggiudicato il Best Gol della 17° giornata di campionato, lo abbiamo visto, è davvero un capolavoro!” –
“Le calciatrici straniere hanno portato al campionato italiano grande qualità, una dimensione nuova, ed un appeal diverso. In paesi come gli Stati Uniti, la Francia, la Spagna, il movimento è molto più maturo.” – aggiunge l’AD.
Il Napoli Femminile ed il Sociale
La chiacchierata sul Napoli Femminile, approda ad un altro punto importante, il sociale.
Elisabetta Oliverio ed Isotta Nocchi sono state le testimonials della campagna #SignalForHelp, nata in Canada e promossa dal Napoli Femminile e dalla cooperativa Eco. Altra iniziativa importante ha visto le calciatrici donare uova di Pasqua con la onlus Open Oncologia Pediatrica, all’Ospedale pediatrico Santobono Pausilipon. Temi importanti che denotano sensibilità ed attenzione.
La nostra intervista finisce, ma siamo ancora pieni di quella passione e dell’entusiasmo che il Dr. Tripodi ci ha trasmesso, dell’ammirazione per una realtà che oltre ad essere sportiva, è attiva nel sociale ed in tante iniziative nobili. Allora al di là dei nostri colori, sicuramente uno o più brandelli del nostro cuore, si tingeranno di azzurro.
Forza Ragazze! Grazie al Dr. Tripodi e al Napoli Femminile.
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