Oggi si sono presentati e dato il via ad un corteo a Piazza Plebiscito a Napoli diversi manifestanti. Protagonisti della rivolta ristoratori, titolari dei bar, addetti del settore del turismo, studenti, centri sociali e singoli cittadini che rischiano di perdere il lavoro. Da precisare però atmosfera di questa sera totalmente pacifica a differenza di quelle di venerdì sera. Il motivo è sempre lo stesso. Migliaia di persone che, a causa delle decisioni del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca prima e Giuseppe Conte con il Dpcm poi sono state molto danneggiate.
Con, da una parte, le istituzioni che vogliono bloccare nel migliore dei modi il dilagare del Covid-19 e, dall’altra, i settori più deboli e maggiormente colpiti che vedono sempre più vicina una chiusura per bancarotta.
La fase più delicata
Attimi di tensione alla rivolta di piazza del Plebiscito quando gran parte dei manifestanti si sono spostati sul lato della piazza da dove è possibile raggiungere via Santa Lucia e la sede della Giunta regionale della Campania. A sbarrargli la strada c’era un imponente spiegamento di forze dell’ordine che dopo un periodo di faccia a faccia con i manifestanti ha lasciato passare la folla che si è avvicinata alla sede della Regione. Lì ad attenderli c’erano altri rappresentanti delle forze dell’ordine a presidio della sede regionale. Il corteo ha sfilato lungo la strada pacificamente all’urlo “Se ci chiudi devi pagare”. La fase più delicata era mantenere l’ordine nei pressi della sede regionale ma non ci sono state difficoltà.
La protesta del ristoratore
Una bara con i manichini di due camerieri impiccati alla fune è la macabra rappresentazione fatta da un ristorante di Santa Lucia. Immagine molto cruda ma, allo stesso tempo, autoesplicativa del brutto periodo che stanno passando centinaia, se non migliaia di piccole imprese a causa delle misure prese dal Governo e dalla Regione nella rivolta di questa sera.
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