Uroboro: Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Benvenuti alla nona sinfonia di “Uroboro”, una rubrica nella quale analizzeremo una volta a settimana un evento storico riguardante il passato recente e non.
PERCHE’ “UROBORO”
Mentre studiavo per l’università, mi sono imbattuto nel mio vecchio libro di filosofia. Riaprendolo, ho riletto il pensiero di Nietzsche riguardo il concetto di storia. Più nello specifico, mi sono soffermato al pensiero di eterno ritorno dell’uguale. Incuriosito, sono andato a cercare una definizione per spiegarla: si parla di una teoria che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Esiste, inoltre, un simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche: l’uroboro. L’uroboro rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. Rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
DA NEWYORK CON AMORE
Il 14 maggio 1984 nasceva a White Plans, New York, uno degli uomini attualmente più ricchi e discussi al mondo: Mark Zuckerberg. Impossibile non aver mai sentito almeno una volta il suo nome. Ancora più impossibile non sapere che è stato il fondatore di Facebook, uno dei social network più utilizzati di sempre dal 2004 ad oggi. Non è semplice trovare qualcosa di inedito su una persona così conosciuta e spesso finita al centro di numerose polemiche, ma non si può non celebrare il compleanno del quinto uomo più ricco al mondo.
TALE PADRE,TALE FIGLIO?
Mamma psichiatra, papà dentista. Apparentemente la carriera da programmatore di Mark Zuckenberg sembra totalmente distante dai mestieri dei suoi genitori. Edward Zuckerberg, però, non è un normale dentista. Nel 1984 comprò il suo primo personal computer. Imparerà ad usarlo in fretta e deciderà da quel momento in poi di non conservare la sua nuova passione tutta per sé: lezioni di programmazione al piccolo Mark su un Atari 800. Anche gli altri 3 fratelli di Mark ebbero, nel corso del tempo, un computer. Il papà Edward, infatti, affermò in più occasioni che “la parola chiave è lungimiranza: nella nostra società prevale chi è abile a leggere il futuro”. Lo studio odontoiatrico del signor Zuckerberg era rivolto al futuro già prima del 2004, anno della nascita di Facebook.
Una sua assistente, Rosa Cavalluzzo, nel 2011 rivelò che nei suoi uffici non c’erano più pezzi di carta: possedevano infatti una scanner per avere tutte le copie digitali di ogni documento. Con un papà così tecnologico, quindi, non risulta sorprendente che, qualche anno dopo, suo figlio Mark sarebbe diventato un miliardario grazie ad un’invenzione high-tech. Inoltre, papà Zuckenberg disse che il figlio non era uno studente modello, ma sottolineando che «aveva addirittura creato una chat primitiva per comunicare tra le varie stanze dello studio e poi con la nostra casa, si chiamava ZuckNet. Non funzionava sempre bene, ma l’abbiamo utilizzata un anno, quando poi sono arrivate sul mercato le prime chat progettate dalle grandi aziende informatiche».
Morale della favola: don’t stop believin’ (come diceva nell’omonima canzone Steve Perry).
ATEO, CREDENTE, BUDDISTA: È COSI’ IMPORTANTE SAPERLO?
Di famiglia ebraica dal lato paterno, Mark non ha mai provato una forte attrazione verso la religione. Nonostante ciò, però, assecondò le volontà della sua famiglia, almeno fino ai 13 anni. Tra l’altro, durante il suo bar mitzvah, convinse i genitore ad utilizzare la colonna sonora di ‘Star Wars’ durante l’intera cerimonia. Se fosse successo qualche anno dopo, forse avremo parlato di un meme strano, ma divertente. Alla fine non divenne mai un religioso praticante e divenuto famoso si auto-definiva genericamente ateo. Da quando però si è sposato con Prischilla Chan, pediatra americana e di origini sino-vietnaminte, le cose sono un pò cambiate. La moglie si è dichiarata pubblicamente buddista ed ha inevitabilmente anche un pò influenzato il marito Mark.
La questione “credente” o “non credente” attorno al proprietario della Facebook Inc è sempre stata adito di discussione per tanti giornalisti, il che in parte mi sorprende. Sono il primo a trovare affascinante studiare ed analizzare la vita di persone che hanno cambiato il mondo e, obiettivamente, Zuckenberg è tra queste. Ma sapere se crede in Dio o no, influisce realmente sull’opinione che si può avere sull’uomo Mark Zuckerberg?
DA UN GRANDE POTERE DERIVANO GRANDI RESPONSABILITA’
C’è sempre un rovescio della medaglia. Nessuno ha una vita perfetta e Mark Zuckerberg non fa eccezione. La ricchezza e la popolarità che la creazione di Facebook gli ha portato sono state controbilanciate da tanti brutti periodi, avuti a causa della sua stessa creatura. In un’intervista al sito Recode, in risposta ad una domanda sulla policy sulle fake news, Zuckerberg stesso ha usato l’esempio dei post dei negazionisti dell’Olocausto.
“Sono ebreo, e c’è un gruppo di persone che nega che sia avvenuto l’Olocausto”, ha detto alla giornalista Kara Swisher. “Lo trovo profondamente offensivo. Non penso però che la nostra piattaforma debba eliminarle. Penso ci siano cose su cui molte persone hanno opinioni non corrette. Non credo che sbaglino intenzionalmente”.
Ha aggiunto: “tutti sbagliano; se bloccassimo i profili di chiunque abbia detto qualcosa di errato, non ci sarebbe più nessuno a cui dare voce”.
AMICIZIE ROVINATE
Tra i tanti studenti passati per Harvard (i coniugi Obama e Robert Kennedy, fratelli di John, tra i tanti) ci sono stati anche Mark Zuckerberg ed alcuni suoi colleghi di università, oltre che suoi amici. Nel 2008 Tyler Winkleloss, uno di questi colleghi, lo accusò di furto di proprietà intellettuale. Decise di portarlo in tribunale e, vedendo i risultati, prese la decisione giusta: ottenne 65 milioni di dollari, su 600 richiesti. Non male, eh? Qualche anno dopo anche un altro vecchio amico, Eduardo Saverin, intentò una causa contro Facebook. Mark perse anche questa causa e fu costretto a riconoscere Saverin come co-fondatore.
La sintesi perfetta di chi sia, secondo me, Mark Zuckenberg, traspare tutta in una sola frase.In una conferenza avvenuta nel 2016 alla LUISS di Roma, Mark disse: “L’istruzione è tutto. La ricetta del successo risiede proprio lì. Informarsi sulle ultime news, imparare nuove cose, possibilmente dai migliori.” Adesso anche lui è uno dei “migliori” a cui tanti di noi si ispireranno per realizzare i propri sogni. Come Elon Musk, Bill Gates o Steve Jobs, è un visionario che ha rivoluzionato il XXI° secolo. 36 anni fa nasceva Mark Zuckerberg.
Episodi precedenti
Uroboro: la prima volta del “Porcellum”
Uroboro: Gengis Khan, il re dell’universo
Uroboro: Youtube, la nuova televisione
Aggiungi il nostro RSS alle tue pagine
Iscriviti alla pagina Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al nostro canale YouTube
Seguici su Twitter
1 thought on “Uroboro: Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook”