Uroboro: la reggia di Versailles. Benvenuti all’episodio n.8 di “Uroboro”, una rubrica nella quale analizzeremo una volta a settimana un evento storico riguardante il passato recente e non.
PERCHE’ “UROBORO”
Mentre studiavo per l’università, mi sono imbattuto nel mio vecchio libro di filosofia. Riaprendolo, ho riletto il pensiero di Nietzsche riguardo il concetto di storia. Più nello specifico, mi sono soffermato al pensiero di eterno ritorno dell’uguale. Incuriosito, sono andato a cercare una definizione per spiegarla, si parla di una teoria che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Esiste, inoltre, un simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche: l’uroboro. L’uroboro rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. Rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
LA FRANCIA DEL 1600
700 stanze, 2513 finestre, 352 camini, 67 scale, 483 specchi e 13 ettari di tetti. Solo nel leggere i numeri dello chateau più famoso di Francia, se non d’Europa o del mondo, diventa automatico associare i termini ‘grandezza’ e ‘sfarzo’ alla reggia di Versailles. Ha rappresentato il simbolo della potenza del regno di Luigi XIV°, più conosciuto come il ‘Re Sole’. Figlio di Luigi XIII di Borbone, il futuro sovrano, sin da bambino, rischiò più volte di non diventare mai il successore al trono di Francia. Rischiò di annegare a 5 anni. A 9 anni si ammalò di vaiolo e, dopo 10 giorni di cure, valutato dai medici spacciato, guarì in maniera miracolosa.
A 20 anni, poi, l’evento più sconvolgente che riguarda la figura di ‘Luigi il Grande’: il re, infatti, subì una grave intossicazione alimentare (causata da acqua infetta) da cui derivò una febbre tifoidale. Poco dopo ricevette l’estrema unzione ed iniziarono i preparativi per la sua successione. Per fortuna, però, Guénaut, medico personale di Anna d’Austria, gli somministrò un emetico a base di antimonio e di vino che “miracolosamente” guarì il re. Come riportò il segretario di corte Toussaint Rose, fu probabilmente in quell’occasione che iniziò a perdere quasi tutti i capelli e ad indossare la famosa parrucca che divenne una vera e propria moda durante il suo regno. Fa sorridere immaginarlo senza capelli dopo aver visto ‘La maschera di ferro’, film dove ad interpretare il re fu un giovane Leonardo Di Caprio, non credete?
PERCHE’ VENNE COSTRUITA LA REGGIA
Uroboro: la reggia di Versailles. I predecessori del ‘Re Sole’, compreso il padre, Luigi XIII, durante i loro regni, furono spesso costretti a dover fronteggiare le rivolte di nobili, protestanti e contadini. L’editto di Nantes del 1598 aveva concesso la libertà di culto, escludendo però Parigi, Lione e Tolosa. In questo modo, quindi, il cattolicesimo, fino ad allora dominante nell’Europa occidentale, si vedeva ostacolata dal protestantesimo. Inoltre, per limitare il potere dei nobili e dei parlamentari che lo accerchiavano, approfittò di una situazione complessa: nel 1661, morì il cardinale Mazzarino, nonché suo primo ministro. Senza il consenso di nessun sottoposto, decise di non sostituirlo e di prenderne i poteri.
Ma la mossa decisiva per accentrare definitivamente il potere sul sovrano riguarda proprio la reggia di Versailles. Egli, infatti, decise nel 1682 di costruire quella che dal 1979 è un patrimonio dell’UNESCO: la reggia o chateau di Versailles. Divenne la sede di feste, cene e banchetti dell’intera aristocrazia francese, che si allontanò però da Parigi. La capitale, infatti, era il luogo dove si respirava la vera politica del regno.
STILE O SPRECO ECCESSIVO?
Quanti servitori lavoravano a Versailles nell’epoca di massimo splendore? Di quanti uomini e donne aveva bisogno la reggia più grande e lussuosa del mondo per mantenersi tale? Il numero, di sicuro, non sarebbe la cosa più sorprendente da sapere. Basta riflettere un attimo su quanto alcune mansioni fossero totalmente inutili. Parliamo di 700 stanze, 8 km di giardino, 1400 fontane, è vero, ma quanto potevano essere utili alla causa 40 valletti e 4 orologiai, tra cui uno con il solo specifico compito di ricaricare ogni giorno l’orologio del sovrano.
Ad essi si aggiungevano i segnalatori, almeno due per volta, coloro cioè cui spettava il “difficilissimo” compito di chiedere al monarca a che ora desiderava che venisse officiata la messa. Cosa dire poi dei portatori di seggetta, il prezioso water personale del re… Nonostante tutto, però, il ruolo sociale, artistico e politico che ebbe è innegabile. 338 anni fa, nasceva la reggia di Versailles.
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