A 365 giorni dal buco nero. Evento stratosferico, in tutti i sensi, quello del 10 Aprile 2019, cosi lontano dalla realtà che noi stiamo vivendo 365 giorni dopo. La certezza è che torneremo presto a vivere come abbiamo sempre fatto. Altra certezza è che il 10 Aprile 2019 sarà un’avvenimento storico.
LA FOTO DEL SECOLO
A 365 giorni dal buco nero. Compie un anno la prima foto di un buco nero, diffusa il 10 aprile 2019 e destinata a segnare un’evoluzione epocale nella storia dell’astronomia. Protagonista dell’immagine è il buco nero Messier 87, al centro dell’omonima galassia e distante circa 55 milioni di anni luce da noi, con una massa pari a 6,5 miliardi di volte quella del Sole.
Anche la nostra nazione ha fatto parte, in maniera molto importante, della foto del secolo , e del progetto ad esso correlato partecipando con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Questa foto rappresenta un clamoroso salto in avanti per quanto riguarda lo studio dei misteriosi corpi celesti.
OTTO RADIOTELESCOPI
Per effettuare la foto, è stato necessario avere il meglio per quanto riguarda la tecnologia astronomica. In tutto la foto sintetizza circa 4 petabyte (cioè milioni di gigabyte) di informazioni, elaborate in due centri di calcolo, uno al Massachusetts Institute of Technology di Boston, negli Usa, e uno al Max Planck Institut di Bonn, in Germania. L’immagine ottenuta è dominata dall’anello rossastro prodotto dai gas che precipitano nel buco nero, curvati dalla fortissima gravità. Dunque l’uso di otto radiotelescopi contemporaneamente, ha resto possibile il tutto.
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