Tutte le luci sono puntate sulla Gevi Napoli. Il team azzurro della palla a spicchi ha fatto festa. Sì, ce n’era davvero bisogno. Una festa che aveva il sapore dello sfogo, della rivalsa, per tutti i bocconi amari che si sono dovuti ingoiare in questi 13 anni di lontananza dalla massima serie.
Ma qualche anno fa si è voltato pagina e adesso possiamo dirlo con certezza, la musica è decisamente cambiata. C’è stato e c’è un progetto solido alle spalle, che lascia ben sperare nel futuro di questa società neopromossa. L’obiettivo promozione è stato centrato secondo i piani e così adesso il Napoli Basket può dare inizio ad un nuovo progetto di consolidamento.
I protagonisti
L’attore principale di questa stagione non può essere che la guida, il condottiero, colui che ha forgiato questa squadra, facendola rendere al massimo e gestendo una piazza (e una dirigenza) affamata di risultati. Pino Sacripanti (voto 10) è arrivato in punta di piedi a Napoli e nonostante la sua grande esperienza, ha dovuto dimostrare il suo valore modificando in maniera radicale il modo di giocare della sua squadra. Impresa perfettamente riuscita. Il marchio di fabbrica della Gevi Napoli è stata la difesa organizzata dal coach canturino, che per alcuni tratti di stagione sarebbe stato utile filmare per poi mostrarla a qualche clinic.
La “cabina di regia”
Josh Mayo (voto 7,5) ha dovuto cominciare la stagione in ritardo a causa della sua indisponibilità per infortunio. Il piccolo play americano ha un po’ faticato ad inserirsi, ma poi ha fatto valere tutta la sua esperienza ed il suo talento. In diverse gare si è letteralmente preso sulle spalle la squadra conducendola al successo.
E quando non c’era lui, ci pensava il Capitano, Diego Monaldi (voto 7), un altro punto fermo del roster partenopeo. Non è mai successo che Josh e Diego fossero sottotono nello stesso match. Amar Klaĉar (voto 6) si è invece fatto sempre trovare pronto quando Sacripanti lo ha chiamato a dare supporto all’alternanza Mayo-Monaldi.
Gli “esterni”
Ma queste efficaci rotazioni della Gevi si sono viste un po’ in tutti i ruoli. Pierpaolo Marini (voto 7), a differenza di Mayo, ha avuto un super-inizio stagione, poi è calato leggermente nella fase centrale, per poi rifarsi sentire nei momenti topici di questi playoff.
Il suo alter ego nel ruolo di guardia, invece, ha avuto un costante crescendo, in questa stagione, consentendo a Napoli di beneficiare dell’apporto di uno dei migliori sesti uomini dell’intera A2. Lorenzo Uglietti (voto 8) ha rappresentato la certezza di solidità difensiva che sognano tutti gli allenatori. Ad una prima parte di campionato che seppur positiva non ha lasciato il segno, ha fatto seguito, a partire dalla Coppa Italia vinta, un crescendo costante. Il girone di ritorno, la fase del girone bianco ed i playoff sono stati giocati in maniera davvero eccellente, diventando così beniamino dei tifosi partenopei.
Passando alle ali, Daniele Sandri (voto 6,5) ha sempre dato a Sacripanti ciò che gli veniva chiesto. Ha fatto il cambio delle ali piccole, di quelle grandi ed ha svolto sempre un gran lavoro difensivo. Con grande professionalità ed attaccamento, ha forse più di tutti incarnato il senso di napoletanità all’interno del gruppo, pur non essendo partenopeo.
Jordan Parks (voto 7,5) è un altro degli atleti che, al netto di pochissime gare (un po’ per i falli dovuti alla sua irruenza in difesa e un po’ perché in recupero da un infortunio alla spalla) ha fatto sempre valere il suo talento ed il suo atletismo.
I “lunghi”
Atletismo che non è mancato nemmeno in Eric Lombardi (voto 6,5), che nelle battaglie sottocanestro è stato spesso calamita di rimbalzi, oltre che valido realizzatore. Il comparto lunghi è stato quello su cui la Gevi ha costruito buona parte del proprio successo. Sacripanti che è partito schierando Andrea Zerini (voto 7,5) come 5 puro, ha terminato poi con Antonio Iannuzzi (voto 7) come pilastro imprescindibile sotto le plance, con l’obiettivo di dar spazio al lungo toscano nella posizione di ala grande, con la possibilità di sfruttare la sua mano educata nel tiro da tre. Il riuscitissimo esperimento è cominciato in occasione dell’arrivo di un colosso come Christian Burns (voto 8) che è stato il primo cambio dei lunghi e che cambio! L’italoamericano si è inserito immediatamente negli schemi della Gevi, facendo sentire tutto il suo valore ed il suo peso sotto canestro (in tutti i sensi).
Otto mesi sull’ottovolante
Se dovessimo rivedere gli highlights della stagione, quelli della Gevi Napoli sono assolutamente da incorniciare. Dal mese di novembre fino al fatidico 27 giugno, ha inanellato una serie di successi in un crescendo rossiniano. Un campionato dominato e stravinto ed una Coppa Italia in bacheca rappresentano un trionfo difficilmente ripetibile. Il Presidente Federico Grassi (voto 10) condivide il merito con l’intera società, i suoi dirigenti, lo staff tecnico e quello medico (voto 10 per tutti), di essere stati capaci di costruire un sogno che ci auguriamo possa rappresentare la scintilla per un nuovo ciclo e l’apertura di un rinnovato interesse del movimento cestistico partenopeo e campano.
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