Di nuovo visitabile l’Anfiteatro di Pozzuoli che riparte con un progetto organizzato in sinergia con il Museo Archeologico di Napoli che fino a gennaio 2022 avrà in calendario la mostra “Gladiatori“. E come parlare di gladiatori senza coinvolgere le aree dove sono stati protagonisti?
Fabio Pagano, il direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, in merito all’iniziativa ha dichiarato:
“Abbiamo voluto offrire questo nuovo percorso espositivo per dare energia alla riapertura dei nostri luoghi e vitalità alla ripartenza delle attività che ruotano intorno ad essi. L’iniziativa è anche una splendida occasione per rinsaldare la nostra collaborazione con il Museo archeologico nazionale di Napoli. L’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, uno dei più evocativi esempi di questa tipologia di edifici, si mette in mostra per contenere e accompagnare virtualmente gli oggetti esposti e le storie raccontate nella bella mostra del MANN.”
“Proiezioni” all’Anfiteatro di Pozzuoli
L’allestimento temporaneo all’interno delle arcate dell’anfiteatro, disvelerà allo sguardo dei visitatori le sculture che erano parte del suo allestimento originario. Sarà inoltre visibile una delle epigrafi dedicatorie, incisioni poste sugli ingressi dell’anfiteatro per ricordare orgogliosamente che la colonia romana di Pozzuoli aveva costruito “a sue spese” il nuovo anfiteatro.
La particolarità è che viene proposto al pubblico anche un percorso nei sotterranei, fatto di suggestioni visive e sonore. Grazie all’utilizzo di tecnologie come tappeti sonori e monitor a tutta altezza, si può rivivere idealmente quello che percepivano coloro che si addentravano in questi luoghi. La viva presenza dei gladiatori armati in attesa del combattimento, i versi degli animali nelle gabbie, le urla della folla in trepidazione o ancora il sottofondo musicale che accompagnava i giochi.
Ma chi erano i gladiatori?
I gladiatori erano per lo più schiavi e prigionieri di guerra, provenienti anche da regioni dell’Impero molto lontane. Ad essi si affiancavano i criminali obbligati a scontare la propria pena come gladiatori.
Nei sotterranei dell’arena si potevano incontrare anche i condannati a morte, per i quali però diversamente dagli altri, non era contemplata la possibilità di uscire vivi dall’arena.
Nonostante l’estrema violenza di questa pratica, era molto seguita e la figura del gladiatore affascinò molti. Ad un certo punto, infatti, anche i liberti (cioè gli schiavi affrancati) talvolta scelsero volontariamente di combattere nell’arena, in cerca di gloria, successo e anche premi in denaro riservati ai vincitori.
C’è da dire comunque che l’opinione pubblica dell’epoca si divideva in merito ai gladiatori. Se è vero che venivano celebrati come eroi per il coraggio e la forza che mostravano nei combattimenti, è altresì vero che su di loro pesava il marchio di infamia. Nel mondo romano l’infamia era una vergogna che colpiva coloro che si esibivano in pubblico per trarne un profitto. A questo si aggiungeva sicuramente un sentimento di orrore per le morti cruente e brutali di cui si macchiavano.
I plastici dell’Anfiteatro
La visita prevede anche l’esposizione di due plastici dell’Anfiteatro, che proprio recentemente è stato oggetto di un intervento di recupero e sistemazione. Il primo rappresenta l’attuale stato di conservazione dell’edificio, il secondo invece raffigura una ricostruzione dell’aspetto monumentale che l’anfiteatro doveva avere in origine.
Il percorso, già di per sé molto interessante, sarà arricchito nei mesi estivi da ulteriori eventi incorniciati da questa meravigliosa location.
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