Il momento storico della scuola
In un periodo confusionario per il comparto scolastico per Napoli e non solo, il Liceo Sbordone sta affrontando il momento storico con spazi migliorati e soprattutto incrementando l’innovazione nella scuola. Proprio la Dottoressa Caggiano ci ha spiegato come si sta muovendo la scuola che dirige:
Ritengo che l’esperienza di questa pandemia abbia insegnato che è necessario essere preparati a fronteggiare situazioni del genere, che non sia certa la fine di questa emergenza e, soprattutto, che sia definitivamente cambiato lo stile di vita da adottare.Perciò abbiamo puntato in primis a modificare gli spazi: gli ambienti sono stati ampliati per ospitare in sicurezza gli studenti e tale ampiezza consentirà anche in situazioni non emergenziali una flessibilità nell’utilizzo; le aule potranno essere utilizzate in maniera “modulare”, secondo le esigenze numeriche degli iscritti: ambienti “flessibili”, con la possibilità di condivisione degli spazi.L’anno scorso avevo chiesto l’installazione di pareti mobili – che avrebbero consentito di suddividere, secondo il bisogno, tali grandissimi spazi – ma non ho mai avuto risposta; attualmente le aule sono di misura raddoppiata. L’altro versante su cui abbiamo lavorato è quello del potenziamento della rete, del wi-fi che, al pari delle attrezzature informatiche, è di importanza fondamentale. Non abbiamo, quindi, difficoltà ad accogliere gli studenti nelle percentuali che ci vengono attualmente indicate.
La pandemia ha colto di sorpresa, e non si poteva esservi preparati. Non voglio entrare in un argomento fin troppo trattato, come quello dei famosi “banchi a rotelle”: le scuole sono state libere di fare le loro richieste, e di scegliere fra banchi monoposto tradizionali e “sedute innovative” (cd banchi a rotelle). Io ho ricevuto quello che ho chiesto: un congruo numero di banchi tradizionali a cui ho aggiunto le “sedute innovative” molto utili nei laboratori e nella Sala Conferenze.Per non “pesare” economicamente, non ho chiesto le sedie per i banchi, avendone già e contando sul rinnovo delle suppellettili (molte sedie sono vecchie e danneggiate) che è a carico dell’amministrazione locale, e ho fatto male, perché le richieste fatte da anni non sono state evase…. La situazione del primo anno di Covid avrebbe dovuto spingere ad un’attenzione particolare per il trasporto pubblico e per organizzare controlli mirati, ma anche per forniture più tempestive e soddisfacenti di mascherine. Infine, bisogna dire che è stato difficile dare seguito alle indicazioni ed alle prescrizioni continue e spesso diverse tra loro, a volte contraddittorie…. I monitoraggi continui, a cui rispondere nel giro di poche ore, anche a Ferragosto.
La Dad: pro e contro di una situazione paradossale
La didattica a distanza ha dunque caratterizzato gli ultimi mesi e per questo motivo abbiamo chiesto alla Dottoressa Maria Antonella Caggiano i pro e contro della famigerata Dad:
Cominciamo dai contro. L’insegnamento è fatto di tante cose, non solo della trasmissione di contenuti, ma della modalità da utilizzare che, sostanzialmente, si basa sull’empatia, sul contatto umano. Lo sguardo. la dimostrazione di avere attenzione a ciascuno; a volte una carezza, o una pacca sulla spalla, un silenzio pieno di silenziosa comprensione…sono cose di cui hanno bisogno anche i nostri ragazzi più grandi. Questo certamente viene meno con il contatto “a distanza”. Anche se non del tutto, perché chi aveva già stabilito dei rapporti prima, ha potuto mantenerli.
Il problema riguarda le classi ed i docenti che non avevano potuto conoscersi da vicino. Un problema serio riguarda la valutazione: i docenti sono stati colti alla sprovvista ed hanno avuto difficoltà in merito, data la possibilità che il contatto “a distanza” favorisca l’adozione da parte dei ragazzi di strategie personali, atte a condizionare la valutazione stessa.
Altro punto dolente è la continua ingerenza delle famiglie, che ancor più di prima si inseriscono nel rapporto docenti-studenti: ciò non costituirebbe un problema, se fosse fatto nelle modalità corrette (ma essere presenti nascostamente alle lezioni è vietato, e chi lo fa educa ad agire contra legem) e non si riducesse, invece, sostanzialmente ad una difesa dell’indifendibile e svuotando di ogni significato l’azione educativa della scuola, minandone la credibilità.Di scuola e di come si insegna ritengono tutti di poter parlare; con grande superficialità si contesta un metodo di insegnamento, un docente: ciò non fa che impedire di stabilire un rapporto di fiducia che costituisce la base dell’apprendimento. Ma c’è di più: le motivazioni, troppo spesso, sono di interesse strettamente ed esclusivamente personale, tese ad ottenere un risultato che non ha a che fare con l’educazione e l’insegnamento.
Quanto ai pro della DAD. Ho potuto verificare negli scrutini che ragazzi particolarmente “vivaci” sono molto migliorati, proprio perché non hanno potuto più indulgere a distrazioni. Tutti sono stati stimolati alla ricerca personale, all’utilizzo di una varietà di strumenti e ad un uso più consapevole del Web. Inoltre aver aperto la strada della didattica non solo in presenza costituisce una possibilità in più ed in alternativa che resterà sempre.
Proprio il nostro Liceo “F. Sbordone” ne sta facendo tesoro: adesso che Città Metropolitana ha prescritto la chiusura degli ambienti scolastici per il completamento dei lavori di manutenzione, durante queste settimane la DAD ci consente di non interrompere l’attività scolastica. In altri tempi le lezioni sarebbero state semplicemente sospese. Ecco, questo è un vantaggio che abbiamo acquisito e che non verrà più meno, per tutte le scuole. Infatti sarebbe più giusto parlare non di DAD, ma di DDI: Didattica Digitale Integrata.
Si soffre in quanto persone: la mancanza del contatto umano, della vita sociale, della serenità nei contatti e nei rapporti personali. La psicologa della nostra scuola ha parlato in Collegio dei Docenti della sindrome “della capanna” che riguarda sempre più soggetti. Sarà difficile da recuperare la capacità di relazionarsi con serenità gli uni con gli altri.
E, a proposito di quanto ho detto sul rapporto scuola – famiglia, spero che si possa stabilire il rispetto di quel “patto educativo di corresponsabilità” che viene sottoscritto puntualmente ogni anno, ma nei fatti viene disatteso. L’esperienza dell’attuale situazione ha consentito giustamente una flessibilità organizzativa (per es. i soggetti “fragili” possono fare sempre didattica a distanza), ma ciò non dovrebbe far giungere a ritenere di chiedere una didattica “su misura” sulla base non di obiettivi educativi, ma utilitaristici. Il buon docente tiene sempre presenti le caratteristiche personali di ogni alunno, ma con un obiettivo educativo che è rivolto a tutti.
Il futuro dell’istruzione secondo la Dottoressa Maria Antonella Caggiano
Il Liceo “F. Sbordone” continuerà a lavorare nell’ottica di “aprire le menti per formare uomini liberi”, senza preclusioni nelle scelte degli strumenti didattici da utilizzare. L’esperienza della DAD ha indubbiamente aperto nuovi scenari che potranno essere un bagaglio a cui attingere utilizzandolo al meglio, secondo modalità che si integreranno nella fondamentale didattica in presenza.
La cooperazione esiste già. I rapporti tra le scuole esistono, anche se basati, molte volte sul rapporto personale tra i vari Dirigenti e Docenti. Lo scambio di informazioni, il confronto sulle scelte e sui metodi è molto ricco.
Desidero tanto non dover sempre chiedere per piacere quello che è invece un diritto degli studenti e del personale della scuola, ma in concreto l‘appello che desidero fare è che in questo periodo di DAD ha assunto importanza centrale (vitale!) la strumentazione informatica, ma ancor più la connessione. Ebbene, esiste la “Dorsale GARR”. La rete GARR interconnette ad altissima capacità università, centri di ricerca, biblioteche, musei, scuole e altri luoghi in cui si fa istruzione, scienza, cultura e innovazione su tutto il territorio nazionale.
È un’infrastruttura in fibra ottica che utilizza le più avanzate tecnologie di comunicazione e si sviluppa su circa 15.000 km tra collegamenti di dorsale e di accesso. Il progetto GARR-X Progress (2013-2016) ha contribuito ad un’importante evoluzione della rete nelle quattro regioni della convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
Oggi la capacità delle singole tratte della dorsale arriva a 200 Gbps, mentre quella dei collegamenti di accesso, grazie alla grande scalabilità delle tecnologie utilizzate, può evolvere facilmente insieme alle necessità degli utenti. Attualmente la capacità disponibile più alta per un collegamento di una sede utente è quella di 200 Gbps.
Per connettere la scuola occorre pagare un costo molto impegnativo. Ebbene, perché non consentire alle scuole di connettersi gratuitamente? Dovendo le scuole lavorare “a distanza”, sarebbe stata questa l’opportunità migliore.
Tanti i punti toccati dalla Dottoressa Maria Antonella Caggiano, che ringraziamo della disponibilità, e che si augura come tutti noi la possibilità di garantire le migliori condizioni per gli studenti in attesa della fine di questo incubo.
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