La tomba di Agrippina si trova a Bacoli, a Marina Grande. Grandi autori hanno parlato della sua morte e di come essa sia avvenuta. In questo breve scritto abbiamo provato a darvi una visione personale e privata della vita e sopratutto della morte di Agrippina.
La storia di Agrippina…
Agrippina era prima di ogni cosa una donna di potere. Una donna che si è vista piombare addosso tutto il potere di questo mondo e che egregiamente è riuscita a tenere sulle spalle. Ma si sa che il potere rende cechi. Ed è proprio quello che successe al figlio Nerone, geloso del potere della madre. Eppure, chi dubiterebbe mai del potere di una madre? È una cosa che raramente succede, ma succede.
Nel suo cuore di madre probabilmente Agrippina non avrebbe mai pensato di trovarsi a morire per volere dell’amato figlio. Fu forse per questo motivo che decise di farsi colpire al petto dai suoi sicari.
I sicari di Agrippina la seguirono per volere del giovane imperatore anche in mezzo al mare. Fino alle coste di Bacoli. Per questo la tomba fu costruita proprio lì vicino per dare anche onore alla vita della giovane donna.
Ciò che però colpisce di questa storia, famosa al grande pubblico, è che la tomba di Agrippina sembra non essere quella. La tomba di Agrippina, posizionata a Marina Grande, a Bacoli, sembrerebbe invece essere un teatro.
Vivere la vita come fosse una tragedia…
Forse in questa storia vi è qualcosa di romantico, di emozionante. Una mamma viene uccisa per volere del figlio e dopo anni si scopre che in realtà la sua tomba è un teatro. Un po’ simbolo della vita, che forse Agrippina ha vissuto al contrario: sepolta in un teatro come a voler porre fine alla sua tragica storia. Come le storie tragiche che venivano portate in scena in quel luogo magico.
Il teatro era composto da tre corridoi semicircolari. Mentre attraversando l’entrata non solo si entra nell’emiciclo mediano, ma si può notare un intervallo di aperture e chiusure coperte da una volta rampante. La parete interna è decorata da semicolonne in laterizio con fusto rivestito in stucco terminanti con capitelli in ordine corinzio, anch’essi rivestiti in stucco.
La struttura fu trasformata da area per spettacoli ad area per la frescura. Il corridoio esterno fu murato e vennero costruiti setti murari che dividevano lo spazio in vari piccoli ambienti con funzioni di deposito. Sulla volta del corridoio inferiore vi era una ricca decorazione a riquadri in stucco che si riproponeva anche sulle pareti. Da qui un ambulacro successivamente murato metteva in comunicazione questa parte della struttura con la villa retrostante.
La storia vuole solo trasportarvi nel luogo storico dove si narra la donna sia sepolta. Ad oggi però il luogo è visto in tutt’altro modo.
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