In quel di Anacapri sorge un eremo suggestivo dal quale di gode di una splendida vista dell’intera isola, fino anche alla Costiera Amalfitana. L’appuntamento odierno con Discover Naples ci traghetta direttamente su una delle tre isole dell’arcipelago campano, alla scoperta della gemma di Cetrella: il posto nascosto di Capri.
Capri è il momento supremo della bellezza mediterranea. Lì esiste un rapporto vivissimo tra la roccia e il mare. Lì i segni della civiltà sono bene impressi nei segni della natura. Se penso alla villa di Tiberio che si affaccia a strapiombo, davanti ai Faraglioni, riconosco l’unicità del rapporto civiltà-natura.
(Raffaele La Capria)
Il Monte Solaro: la terrazza di Capri
Impossibile non notare uno dei numerosi profili dell’isola di Capri, quello del Monte Solaro i cui 589 metri sul livello del mare lo rendono il luogo più panoramico dell’intera isola. Una magica terrazza naturale, dalla quale è possibile ammirare lo splendido mare blu caprese e i tanto famosi faraglioni.
Il percorso che conduce alla vetta del Monte Solaro è anche uno degli itinerari più amati dai turisti e dagli isolani. Grazie ad un comodo giro in seggiovia è infatti possibile raggiungerne la vetta in appena 12 minuti, ma se parliamo di suggestione allora non si può non fare riferimento alla splendida passeggiata che in un’ora conduce alla gemma di Anacapri: l’eremo di Cetrella.
L’eremo di Cetrella
Arrivati in cima al Monte Solaro, tra la vegetazione lussureggiante e il profumo di limone, nascosto tra gli alberi si erge l’eremo di Santa Maria di Cetrella, Madonna cara in passato ai pescatori di corallo e oggi ai marinai locali. La Chiesa costituisce un complesso costruito in un’insenatura della roccia che si sviluppa su due piani e un terrazzo dalla vista particolarmente suggestiva comprendente il versante caprese dell’isola: M. Grande, Monte Tiberio, M. Piccola con i Faraglioni e nelle giornate limpide anche il Golfo di Salerno e la costiera amalfitana.
“Cetrella”: non sappiamo da cosa esattamente derivi questo nome ma sono accreditate due versioni. La prima, probabilmente la più fondata, sostiene che derivi da una pianta della flora caprese: la cedronella. La seconda invece ipotizza che nel luogo ove oggi sorge la chiesa ci fosse un tempio dedicato alla dea Cetera. (fonte Cetrella.it)
Se ti sei perso l’ultimo appuntamento con la rubrica, recuperalo qui: Il Porto di Neapolis: l’antico lungomare di Via Marina.
Potrebbe interessarti:
Luciano Cotena racconta la Capri-Napoli: “70 anni di Storia: un onore l’Hall of Fame”
Il gioco di squadra del MANN: la sinergia con Anacapri