Il 16 marzo alle h18.30, sul profilo Instagram del Corriere di Napoli, abbiamo intervistato il Tiktoker campano Francesco Vigliotti, conosciuto da tutti come Il Viglio e noto per i suoi contenuti divertenti, per i tutorial dei suoi video e per le sue “transition”.
Se ve la siete persa, ecco il link per rivedere la diretta di ieri:
INTERVISTA IL VIGLIO: IL FENOMENO TIK TOKER
In quest’articolo, potete leggere la storia di Il Viglio, con i suoi consigli per chi vuole iniziare un percorso su TikTok come content creator e delle anticipazioni sui suoi progetti futuri. L’intervista è andata più o meno così:
-Ciao Francesco, come stai? Innanzitutto volevo ringraziarti per essere qui, grazie per aver accettato!
-Ciao! Grazie a te.
-Vuoi raccontarti ai nostri followers, dirci chi sei e cosa fai nella vita?
-Certo! Io sono Francesco e il mio nome d’arte è Il Viglio. Studio “Media e comunicazione” alla Sapienza attualmente e come hobby creo contenuti sul web, principalmente su TikTok, dove sono sbarcato già da un anno e mezzo ormai, e anche su Instagram di recente. Sto pensando, in realtà, anche di creare contenuti su altre piattaforme, come YouTube, però questo è un discorso che vedrò più avanti.
-Prima di passare alla tua vita da Tiktoker, vorrei chiederti se hai degli hobby o delle passioni: se, per esempio, ti piace andare in palestra. Parlaci della tua vita quotidiana.
–Sì, ho un hobby, ovvero la palestra. Attualmente la faccio in casa, perché ormai sono chiuse da una vita, quindi mi sono dovuto riattrezzare in casa. E poi mi piace anche montare video: ho spesso montato dei video per cantanti amatoriali all’interno della mia Regione. Mi piace anche giocare ogni tanto, però, quando inizio un gioco, mi scoccio subito di portarlo a termine.
–Quale tipo di giochi?
–Di solito sono giochi online, dove ci sono anche altri giocatori. Si fanno duelli e sfide […] considerando che dobbiamo stare chiusi in casa, non c’è molto altro da fare.
–Tutti i tuoi followers ti conoscono come Il Viglio. Vorrei sapere com’è nato questo nome e quando hai iniziato a stare sulle piattaforme social, come TikTok e Instagram.
–Il Viglio è nato perché, quando andavo al liceo, i miei amici mi chiamavano sempre “Viglio” (il mio cognome è Vigliotti). Quindi, ho pensato “Ora mi iscrivo a TikTok e utilizzo questo nickname che tutti usano per chiamarmi: mi presento così in modo molto genuino e spontaneo”.
Comunque, tempo fa, partecipai a un concorso quando TikTok si chiamava Musical.ly […] e vinsi la categoria “Video Italia”. Poi, dopo poco tempo, ci fu il passaggio a TikTok e da lì iniziai a fare dei video con più costanza: è passato un anno e mezzo, forse due.
-Quindi, è questo che ti ha spinto a iniziare il tuo percorso su TikTok?
-Sì, mi iscrissi sull’applicazione, anche perché vedevo che anche altre persone postavano inizialmente dei video creativi e particolari. Per cui, ho pensato “Ora porto anch’io quello che so fare e vediamo come va”. In realtà, poi, sin da subito ebbi un piccolo successo e così continuai.
–Com’era il primo video che hai fatto?
-Il primo video era orribile! Era una “transition”, cioè un video con degli effetti e dei cambi, però era un video completamente sbagliato. […] me ne accorsi e modificai l’impostazione del video. Di fatto, la situazione iniziò ad andare meglio.
–Adesso che tipo di contenuti fai? Come li scegli ? Vorrei sapere se hai una strategia da rivelarci.
-Io porto principalmente le transition con i rispetti tutorial: quindi, faccio dei video con dei cambi veloci, non so se li avete mai visti. Per esempio, hai un outfit, fai una mossa e cambi completamente look. Pubblico i rispettivi tutorial per far vedere anche come faccio il video.
Oppure testo tutte le assurdità che trovo su TikTok: non so se avete mai visto quei video in cui, per esempio, ti dicono “Avete quest’oggetto? Non buttatelo perché ci potete fare quest’altra cosa…” e poi, però, non funziona mai niente. […] Per quanto riguarda la strategia, tengo molto in considerazione le tendenze oppure, se in un determinato periodo va di moda qualcosa, la riadatto al mio modo di creare contenuti.
–Preferisci Instagram o TikTok? E perché?
-Preferisco TikTok, perché sicuramente dà uno spazio maggiore ai creator e ti permette effettivamente di mostrare se hai qualcosa da proporre. Instagram ha un po’ ricreato questa situazione con i “reel” […] però, se tu pubblichi una foto su Instagram, è poco probabile che le persone che non ti seguono la vedano. Questo è un problema, secondo me […] per questo motivo, preferisco TikTok. Con le Insta Stories, invece, magari si ha più un contatto diretto col pubblico: infatti, parlo più spesso con i miei followers su Instagram rispetto a TikTok.
-Qual è stato il momento in cui hai capito che stavi per fare il “vero” successo?
–Dopo poco tempo che ero su TikTok, fui contattato da una persona abbastanza importante nel mondo social, che mi propose una sorta di contratto lavorativo. E, proprio in quel periodo, mentre pubblicavo dei video, a un certo punto ci fu un video che fece circa 2 milioni di visualizzazioni […]. Da lì, per un po’ rimasi bloccato, se non mi sbaglio, a 200mila followers.
A un certo punto, passai improvvisamente da 200mila a 500mila e così via, fino ad arrivare verso il milione. Da lì, ho rallentato e poi ho fatto un salto velocissimo a 1 milione e 400mila. Quindi, quando ho iniziato a vedere il contatore che avanzava velocemente, ho capito che magari qualcuno si stava interessando davvero a me.
–Ho visto che adesso hai 1 milione e 600mila followers.
-Sì, tra poco 1 milione e 700mila: dobbiamo fare il countdown per i 2 milioni!
-Dicci qual è il tuo segreto per farti amare così tanto!
–Ragazzi, sarà comunque un consiglio abbastanza scontato, però dovete essere voi stessi e magari proporre ciò che è di tendenza nel vostro stile […]. In tutte le cose, ognuno di noi si distingue per una caratteristica specifica, magari perché è più coinvolgente a parlare, magari perché è bravo a ballare, e così via. Quindi, bisogna prendere i trend e farli propri.
-Quindi, è questo il tuo consiglio per chi vuole essere famoso su TikTok?
–Sì, per chi vuole iniziare un percorso magari è un trucchetto che dà una mano per farsi scoprire anche da altre persone.
-Cosa dici a chi vuole fare il content creator in generale?
-Ci sono tante tipologie di “content creator”. In primis, bisogna capire che tipologia di video si vuole fare: se vuoi trattare di viaggi, sai che i contenuti che andrai a creare riguardano il mondo “travel” e devi settarli in un modo specifico. Se, invece, si vuole fare un contenuto più improntato all’intrattenimento, perché si è bravi a recitare o a fare battute, allora bisogna sapere che […] il pubblico a cui si fa riferimento è quello “comedy”.
Quindi, la cosa principale per un content creator è capire a chi si vuole indirizzare il messaggio che si vuole trasmettere. Il contenuto che si vuole portare è la chiave fondamentale.
-Ho visto che hai anche un canale YouTube, un profilo su Clubhouse e uno su Twitch, giusto?
-Sì, a YouTube non ho dedicato tantissimo tempo, anche perché studiando all’università il tempo si riduce. Ci vuole più tempo per creare un contenuto su YouTube, perché va registrato e montato al computer, invece su TikTok lo registri e lo pubblichi subito […] ho fatto qualche video su YouTube e mi sembra di avere 3000 iscritti, per cui era piaciuto in parte, però col tempo non riuscivo a trovarmi. Anche per quanto riguarda Twitch, l’ho iniziato e stava andando bene, però, sempre per un discorso di tempo, non riuscivo: anche perché TikTok e Instagram mi portano via molto tempo.
Ci vuole dedizione […] Su YouTube, si postano dei video settimanalmente. Su TikTok, […] ogni giorno, devi trovare delle idee e impostarle, quindi ti toglie del tempo, forse lo stesso tempo di YouTube. Clubhouse, invece, è un social che, appena uscito, ha fatto il boom. Ora ha già rallentato come piattaforma. E’ un social che può essere utile per dibattiti, discussioni o per passarci del tempo. Se si vuole fare una sorta di meeting professionale per parlare con degli esponenti di uno specifico settore, questo può essere un vantaggio. Però, come social vero e proprio, non ce lo vedo tantissimo.
–Sappiamo tutti che, con l’avvento dei social, si sta vedendo una certa tendenza delle persone a sentirsi molto più libere di esprimere le proprie opinioni e anche a lasciare commenti sotto i post degli altri, soprattutto commenti negativi. Hai ricevuto critiche? Come reagisci agli haters?
-In realtà, non ho mai avuto così tanti haters sui social […] Io penso che, in generale, non si può piacere a tutti e soprattutto molte persone commentano giusto per offendere. Forse, ora che ci penso, qualche brutto commento l’ho anche ricevuto, sull’aspetto fisico per esempio. Io penso che, prima di commentare e causare anche un danno psicologico alla persona che in quel momento ti sta portando un contenuto, le persone dovrebbero pesare le parole. Poi, magari, rispondo al commento e dicono “Io l’ho fatto per farmi rispondere da te”. Se fai un commento negativo, o porti avanti la tua idea, oppure non lo fare proprio. […]
Quindi, io penso che a prescindere le persone avranno da ridire e questo testimonia il fatto che molte persone commentano in modo negativo perché sono invidiose o vogliono ferire la persona. […] Principalmente si viene attaccati per l’aspetto estetico e questo è veramente superficiale […] però, non bisogna dare troppa importanza a queste cose, anche perché bisogna vedere la persona dall’altra parte dello schermo chi è e cosa fa.
–Tu offri alla gente dei contenuti positivi, che piacciono. Ma magari anche la tua community ti regala qualcosa. Quali sono le soddisfazioni più grandi che ti ha dato?
-[…] prima del Covid, io facevo tanti eventi. Spesso nei centri commerciali si organizzava un evento per i creator del web, dove io incontravo i miei followers, la mia seconda grande famiglia (più che followers). Era davvero bello, soprattutto quando le persone ti riempivano di complimenti, ti abbracciavano, si commuovevano o ti portavano un regalino, un cartellone o una dedica. Questo è davvero un supporto assurdo! Magari anche solo il commento positivo, il “Mi Piace”, la condivisione: sono tutti gesti d’affetto. […] Senza la fan base è tutto inutile […] è bello ricevere un riscontro positivo da chi ti segue.
-Vorrei chiederti com’è andato l’ultimo anno tra pandemia e quarantena. Ha influito su quello che fai? E come hai reagito?
Sicuramente ha un po’ influito: ha creato un boom di video online, quindi si è creata una sorta di affluenza e ha rallentato una crescita o una visibilità, però in modo lieve. Sicuramente è cambiata la tipologia di video: non potendo farli con altre persone, ci sono sempre solo io […] devi giocare un po’ con la fantasia […]. Da parte del pubblico, però, non è cambiato assolutamente nulla. […] Magari prima uscivi, guardavi qualcosa, ti veniva un’idea in mente, un’ispirazione, un aneddoto […]. Ora le idee devi trovarle girando online, prendendo spunto e facendole proprie.
–Siamo già arrivati all’ultima domanda. Vorrei chiederti se hai progetti per il futuro e se vuoi o puoi dirci qualcosa, almeno quello che non è “segreto”.
-Non posso dirlo, perché è imminente, però ci sarà una novità sui miei social a breve. Ci sono progetti sicuramente: voglio continuare questo percorso, voglio continuare a crescere e a collaborare con chi davvero crede in me. In un futuro, al di fuori dell’aspetto “influencer”, vorrei intraprendere una carriera come social media manager […]. Per i progetti, purtroppo non posso dirli, ma a breve li vedrete: c’è di mezzo un player molto importante.
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