Il parco sommerso di Baia è un’area marina protetta situata nei Campi Flegrei.
In questo racconto breve un ragazzo, in epoca imperiale, entra nelle cucine della residenza estiva dell’imperatore. Il ragazzo spera che tutti potranno, in futuro, vedere la bellezza di questo luogo. Non sa però che quell’area è soggetta bradisismo e che sarà visitabile solo con una visita guidata.
Ad ognuno i suoi sogni…
Roma era la città degli imperatori. Era sempre stato cosi. Il sogno di chiunque volesse ottenere una posizione di potere doveva per forza partire da Roma.
Io quei sogni non li avevo mai avuti. Ero grato di non essere nato al centro dell’Impero. Ero grato di potermi alzare al mattino e guardare il mare dalla finestra. Il mare che era sempre stato il mio posto nel mondo. Il mare che tante volte mi aveva accolto quando ero deluso e quando la vita mi aveva messo in difficoltà.
In questo mi sentivo simile ai potenti, a coloro che il mare riuscivano a vederlo solo durante le vacanze estive. All’imperatore che ogni anno raggiungeva la mia città per godersi il meritato riposo nella sua residenza estiva.
Per anni avevo visto numerose persone fare avanti e indietro per il ninfeo di Punta Epitaffio. Un luogo magico che veniva usato dall’imperatore come sala per i banchetti. Un mio sogno era quello di entrarci un giorno.
L’incanto dello sfarzo di Palazzo…
Qualche anno dopo questo mio sogno si realizzò ed entrai a far parte della cucina del Palazzo. il palazzo era davvero degno di un imperatore con teme, giardini e un quartiere marittimo.
La cosa che più mi colpì fu però il ninfeo: una grande sala rettangolare che presentava nel fondo un’abside semicircolare rivestita in marmo. Sulle pareti laterali si aprivano quattro nicchie, in cui erano riposte delle statue. La cosa che più destava meraviglia era l’enorme vasca al centro della sala che veniva riempita d’acqua dal canale che percorreva l’intero ninfeo.
L’abside ospitava un gruppo statuario che raffigurava l’episodio dell’Odissea in cui Ulisse, prigioniero insieme ad alcuni compagni nella grotta di Polifemo, cerca di ubriacare il ciclope per poi accecarlo. Avevo conosciuto quella storia piano piano grazie alla mia permanenza a palazzo, dato che nella mia città, Baia appunto, non se ne parlava molto.
La festa ospitava gente da tutto l’impero e la sala era decorata con fronzoli per niente sobri. Era, infatti, risaputo che agli imperatori piacesse ostentare la propria ricchezza. Il banchetto durò fino al mattino seguente e il tempo sembrò volare.
Dopo quel giorno pensai per quanti anni avrebbero parlato del Ninfeo e per quanti anni la gente avrebbe usufruito di quella sala spettacolare.
Ad oggi però questa sala è visitabile solo nel Parco Sommerso di Baia. Anni di bradisismo hanno, infatti, spinto Baia sott’acqua.
http://www.parcosommersobaia.it/
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