
Torna un nuovo appuntamento della rubrica Discover Naples con le curiosità, le leggende e i misteri di Napoli. Dopo la Napoli angioina, i quartieri bassi restano i protagonisti anche questo giovedì. Quanti di voi hanno sentito parlare del mercato ‘Ncopp’ ‘e Mmura? Una zona viscerale e antica come il nucleo antico della città, poi coinvolto nel Risanamento del 1884 dopo l’epidemia di colera. Un viaggio nel quartiere Pendino e nella strada Vico Soprammuro.
Le mura della città
Tra il folklore e la tradizione si delinea la strada Vico Soprammuro, nei pressi delle antiche mura aragonesi. Ma perché furono costruite e quante erano? Le costruzioni militari intraprese in epoca aragonese, regalarono alla città un sistema difensivo moderno e di tutto rispetto.
Le mura e le torri permisero di ampliare effettivamente il bacino della città e saranno la base anche degli interventi durante il vicereame spagnolo. Nel 1484 Ferrante d’Aragona promosse un ampliamento orientale sulla falsariga del trasferimento dell’agorà da piazza San Gaetano a Largo Moricino in epoca angioina.
La città si presentava rivoluzionata, provvista di ben ventidue possenti torri cilindriche: dal forte dello Sperone al Carmine sino all’odierno corso Garibaldi. Le mura però giungevano anche nel Borgo Loreto sino all’antica Via dei Fossi.
Ma gli interventi non terminarono qui perché nel 1499 Federico d’Aragona inglobò nelle mura occidentali il territorio di Santa Marta. Le mura partivano da porta Reale (poi demolita nel 1775), circoscrivevano il monastero di Monteoliveto e percorrevano via Toledo, che sarà in seguito ottenuta colmando i fossati, fino ad arrivare a Castel Nuovo con Porta Petruccia all’ingresso dell’odierna Via Medina.
Il termine ‘Ncopp’ ‘e Mmura
Dunque, ecco che si giunge nel quartiere Pendino, dove i fondaci devastarono la zona. Tra i luoghi principali per il mercato del pesce e altri commercianti, la strada di Vico Soprammuro si trova tra Porta Nolana e piazza Guglielmo Pepe ed è molto frequentata nei giorni natalizi per gli alimenti del cenone.
La zona è comunemente chiamata ‘Ncopp’ ‘e Mmura, situata a ridosso delle antiche mura aragonesi, da qui deriva la toponomastica di Sopramuro. Alcuni resti di torri da difesa della cinta muraria urbana sono tuttora visibili oppure fondamenta di alcuni palazzi costruiti nel corso dei secoli.
La stessa strada che ha visto attraversare tanti uomini politici così come assistito ad eventi storici della città partenopea, pur mutando nel corso del tempo resterà per tutti sempre il luogo noto come ‘Ncopp’ ‘e Mmura.
Potrebbe interessarti:
L’Arco dell’Orologio: l’amore dannato a Piazza Mercato
Una personale per… la Tavola Strozzi