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venerdì, Giugno 9, 2023

INTERVISTA – Giuseppe Esposito Sirio racconta le generazioni del Napoli

Giuseppe Esposito Sirio si racconta al Corriere di Napoli. Dopo il libro “I Gol Azzurrissimi” edito da Edizioni MEA  lo scrittore partenopeo parla della sua storia ai lettori del nostro sito web e i suoi seguaci. Un viaggio attraverso la passione per il Napoli calcio, raccontato attraverso diverse generazioni, ma in generale per la lettura. I progetti futuri dopo i libri sul calcio sono pronti a prendere in forma nel 2021!

Due chiacchiere con Giuseppe Esposito Sirio

-Ciao Giuseppe e grazie per la disponibilità: prima di tutto come va? Mi riferisco sia al Covid che alla morte del più grande di sempre. Come l’ha presa?

-Ciao e grazie voi per avermi fatto questa intervista. Per quanto riguarda il Covid va bene, sto affrontando questa pandemia – e tutti i problemi che porta dietro – con massima calma, senza farmi prendere dall’ansia e, soprattutto, mettendo in pratica tutte le indicazioni sanitarie e del governo. Mentre per quanto riguarda il grande Campione che da poco ci ha lasciati l’ho presa male, come del resto tutti i tifosi del mondo. Maradona ha segnato la storia del calcio, lui è stato – e lo sarà per sempre – il calcio. E adesso lo sta dimostrando anche in paradiso!

-Non è la prima volta che si dedica al Napoli: da dove nasce questa esigenza? È una passione d’infanzia?

-Scrivo libri sul Napoli dal 2013 e tutto nasce in un incontro casuale con il caporedattore del TGR Campania, Antonello Perillo, avvenuto nel 2012 in una mia mostra personale tenutasi nel comune di Mariglianella, una piccola provincia di Napoli. Antonello è un uomo di grande raffinatezza e tifoso “sfegatato” del Napoli ed è stato proprio lui a far crescere in me la voglia di raccontare e disegnare la storia della squadra azzurra, così nel 2013 ho pubblicato per Rogiosi Editore “Una storia azzurrissima”, che ebbe un grande successo di critica e di pubblico. Da quell’incontro è nato un po’ tutto.

Le generazioni del Napoli

-Cosa differenzia “I Gol Azzurrissimi” dagli altri?

-Sul mercato ci sono moltissimi libri che narrano la storia del club azzurro e sono tutti libri che vale la pena di leggere, ma ciò
che differenzia “I gol azzurrissimi” dagli altri è sicuramente il fatto che l’autore funge sia da scrittore che da illustratore. Penso proprio che sia questa la differenza.

-Qual è il periodo della Storia azzurra che ha raccontato con più passione e ricorda con più piacere?

-Per me tutta la storia del Napoli è affascinante e per questo motivo ho impresso passione e amore in ogni pagina che ho scritto, perché solo così posso sperare che il tifoso apprezzi questa mia fatica.

-Che cosa ha provato nell’intervistare due leggende come Cané e Improta?

-Ho provato una emozione unica nel sentire la loro voce, nel percepire la loro massima passione mentre mi parlavano di calcio. E devo dire una cosa importante: pur essendo due leggende del calcio – due leggende del Napoli soprattutto – si sono dimostrati uomini con la “U” maiuscola, uomini umili e di una gentilezza rara che si sono lasciati intervistare solo ed esclusivamente per la passione che nutrono verso il calcio, verso quel pallone di cuoio che rotola sull’erba.

Un futuro… “reale”!

-Lei ha scritto tanto ma avrà un genere preferito…

-Sì, ho scritto tanto di calcio, ma sono un appassionato di thriller, storici e psicologici.

-Quali progetti futuri ha in cantiere? Magari un libro su Maradona…

-Nella mia testa ci sono tanti progetti, tante storie, tanti personaggi che non vedono l’ora di uscire e farsi conoscere. Ad esempio
c’è un commissario del quale ho già definito tutto: fattezze, personalità, storia, periodo… Un romanzo storico ambientato nel 1734 a Napoli, epoca di Carlo di Borbone, in attesa di una risposta di pubblicazione. Un libro scritto e illustrato sui luoghi più belli di Napoli, che sto scrivendo e che verrà pubblicato nel 2021 e un libro su Maradona, il Re Del Calcio Mondiale.

-Un auspicio per il nuovo anno, per tutti noi e soprattutto sulla stagione del Napoli.

-Ogni anno che viene ha in serbo, come sempre, cose belle e cose brutte. A noi non resta che vivere entrambe le esperienze (belle o brutte che siano) nel migliore dei modi. Per quanto riguarda il Napoli non dovrà fare altro che giocare al meglio delle sue possibilità ogni santa domenica, ogni partita. Già se riuscirà a fare questo, che non è poco, sarà un più che ottimo risultato sia per la società che per il tifoso.

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Mattia Esposito
Mattia Esposito
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