La leggenda della Befana. Questa notte arriverà la Befana. Una vecchia signora con la scopa che consegna la calza a buoni e cattivi, ogni 6 gennaio. Sono tante le leggende attorno alla figura che anima l’Epifania, che si festeggia in Italia ma anche in altri paesi con altre tradizioni.
Una storia che suscita sempre suspense e fascino, soprattutto nella fantasia dei bambini: una ricorrenza che viene da lontano…
L’origine del folklore
Secondo alcune leggende, la leggenda della Befana risale al V-VI secolo a.C. O meglio, la ricorrenza: secondo riti propiziatori legati all’agricoltura, prima dell’avvento di Gesù Cristo, si ringraziava per i raccolti dell’anno precedenti.
Gli antichi Romani presero spunto e adottarono la festa nel calendario la dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno per celebrare nascita e morte di Madre Natura. Quindi, la credenza del tempo vedeva dodici figure femminili volar sui campi come segno di fertilità. Questa l’ipotesi più plausibile, che si accoda a quella dello scambio di regali, sempre risalente all’epoca romana.
L’evoluzione
La Chiesa di Roma nel IV secolo d.C. non accettava la festa, anche se, con il tempo, il Cattolicesimo ha accettato questi riti pagani, nonostante lo scetticismo tra sacro e profano. Infatti, per la chiesa il 6 gennaio si festeggia l’arrivo dei Magi alla grotta, per festeggiare la nascita di Gesù Bambino: a Betlemme, Melchiorre, Baldassare e Gaspare portano oro, incenso e mirra in segno di benevolenza. Ma questo solo secondo il Vangelo di Matteo, che parla di adorazione e donazione di tali regali per il piccolo. E proprio a quanto si dice nel Vangelo, si rifà un’altra leggenda: i tre Magi chiesero informazioni ad un’anziana per trovare Gesù. Quest’ultima si pentì non seguire i Magi, per cui, nel tentativo di cercarli, consegnò doni porta a porta, dando vita al Mito della calza.
In Italia e non solo
Le calze vengono riempite di dolci, o carbone, per i bambini cattivi. La nascita di questa leggenda risale a delle ricorrenze regionali, in cui si brucia un fantoccio il cui carbone viene dato a coloro che non si sono comportati bene.
In Italia si festeggia sin dal 1928, come festività riconosciuta dal Fascismo, con i doni dati ai bambini meno abbienti. Domani dunque, come ogni 6 gennaio si festeggia l’Epifania, con lo scambio di doni e dolciumi, ma anche l’Adorazione dei Magi.
In alcuni paesi ortodossi si festeggia il 19 gennaio. In Spagna si festeggiano i Re Magi, che portano i regali il 6 gennaio, rendendogli omaggio per le strade delle città con cortei. Lo stesso avviene in Romania ed Ungheria, dove i Re Magi girano con un presepe in cambio di qualche soldo. In Islanda c’è l’arrivo dei Re e della Regina degli elfi insieme all’ultimo Babbo Natale: infatti, nell’isola europea, Jolasveinar arriva per la prima volta l’11 dicembre e poi ne arriva uno al giorno fino al 25, per poi diminuire sino al 6 gennaio.
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