Coronavirus: come cambierà la scuola?
Il cambiamento a cui stiamo andando incontro sembra ormai senza precedenti. Da poche ore siamo tornati ad assaporare, anche se in piccolissima parte, la vita quotidiana antecedente all’8 marzo. Piano piano, tutti i negozi, i bar, i ristoranti torneranno a lavorare. Ovviamente, però, non può assolutamente mancare una mascherina, che sia durante una passeggiata, la spesa o una corsa al parco. Hanno riaperto, ad orari limitati, anche i cimiteri, che purtroppo in questi mesi si sono inevitabilmente riempiti. Ma la scuola? Tanti ragazzi si stanno ormai abituando a seguire dal tablet o dal PC di famiglia le lezioni online. Un modo nuovo di imparare e di ‘interagire’ con professori e compagni di corso. Da pochi giorni sono state annunciate le date e le modalità di svolgimento degli esami di maturità. Ma dopo? Qual è il piano del ministro Azzolina per far ripartire il sistema scolastico?
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METÀ A SCUOLA, METÀ IN AULA?
Tra le tante idee sbucate fuori in questo periodo, una più di tutte è stata motivo di discussione: la “didattica mista”. In cosa consisterebbe? Metà degli alunni a scuola e metà collegati da casa, con una alternanza nella settimana dei ragazzi sui banchi di scuola. Attenzione, però, questa è, al momento, solo “una proposta, non sono decisioni già prese o imposte, sono elementi di dibattito”. Dopo le critiche alla modalità di avvio dell’anno scolastico che aveva illustrato, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ci ha tenuto a precisare che: “La didattica mista potrebbe essere adottata, almeno all’inizio dell’anno scolastico, per gli studenti più grandi e non nelle prime classi dove la soluzione potrebbe essere quella di uso anche di spazi all’aperto con lo sport, e dell’aumento di attività, come la musica o l’arte che possono essere fatte garantendo il distanziamento”. Cosa dobbiamo aspettarci?
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