La Tammurriata Nera. Nuovo mercoledì, nuovo appuntamento con CantaNapoli, la rubrica dedicata alla canzone napoletana. Oggi appuntamento dedicato a una delle composizioni napoletane più famose al mondo, la “Tammurriata Nera”.
Era il 1944 quando Edoardo Nicolardi scrisse “E’ nat nu criatuur, è nat nir, e a mamm o chiamm Gir […]”, versi che poi musicati dal maestro E.A. Mario diventeranno celebri in tutto il mondo.
La “Tammurriata Nera”, è la storia di un bambino nato a Napoli, da una donna bianca e un soldato afro-americano che si trovava all’ombra del Vesuvio durante il periodo di occupazione degli Stati Uniti. La madre del bambino (o’ criatur) spinta da istinto materno decide di tenerlo e la situazione viene ironizzata da una sorta di coro greco che ripete i versi e la donna che tenta di dare nomi napoletani al neonato (Ciro, Antonio, Peppe e Ciccio).
Nicolardi per scrivere questo brano, si ispirò a una vicenda che lui stesso aveva vissuto in prima persona. Infatti, lavorava come dirigente nell’ospedale Loreto Mare, e si accorse di un certo trambusto nella sala parto, poiché era nato un bambino di colore. Quest’episodio divenne una svolta per la società napoletana e italiana, così Nicolardi contattò il suo amico e consuocero E.A. Mario per creare la canzone che tutt’oggi conosciamo.
Come molto spesso accade, di questa canzone abbiamo parecchie interpretazioni, la versione con cui è diventata famosa però è di Roberto Murolo.
La versione discografica più conosciuta però è quella della Nuova Compagnia Popolare, che rimase nella hit parade italiana per parecchie settimane.
Una curiosità particolare è sicuramente la citazione di James Senese, il quale è proprio figlio di una relazione tra una donna napoletana e un soldato afro-americano, infatti in un’intervista per “Repubblica” il famoso sassofonista ha dichiarato:
«Tammurriata nera è una canzone razzista, fai attenzione, non sentire la musica, ascolta le parole: offendono una donna bianca che fa un figlio con un nero. Insomma dice che ‘o guaglione è ‘nu figlio ‘e zoccola. Ti dicessi che è stato facile direi bugia. Dovevi conquistarti una tua dimensione e quando sei bambino non è automatico, te lo devi imparare a forza. Io mi guardavo e lo vedevo che non ero come gli altri. Figurati gli altri: “Sî niro”, sei nero, questo era.»
Nonostante la questione razzista, suscitata da James Senese, la Tammurriata Nera, resta sicuramente uno dei canti più conosciuti, sia dal pubblico colto che non.
Aggiungi il nostro RSS alle tue pagine
Iscriviti alla pagina Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al nostro canale YouTube
Seguici su Twitter
Potrebbe interessarti anche:
2 thoughts on “Musica, CantaNapoli: La Tammurriata Nera”