Mascherine vendute al 1200%. La lotta al COVID-19 continua anche sul lato speculativo. Mentre, come sappiamo, per la sanità si stanno cercando di ampliare i servizi e inserire più rianimazione intensiva, la lotta, senza sosta, avviene anche sulle speculazioni.
SPECULAZIONE
Le mascherine, come amuchina e guanti, sono diventati beni di primissima necessità. Principalmente per gli per gli operatori sanitari, che sempre stanno a contatto con i malati da Coronavirus.
Risultano sempre più introvabili tali prodotti, e quando li si trova, si visiona, con tanto stupore, un rincaro veramente maggiorato. È quello che è avvenuto questa mattina in un negozio di Giugliano a Napoli, dove un 33enne è stato trovato, nel suo negozio, con mascherine vendute al 1200% di rincaro.
L’uomo vendeva al pubblico mascherine di protezione ad un prezzo sproporzionato rispetto a quello di mercato. Erano in vendita a 3 euro l’una, nonostante il prezzo originario fosse di 20 centesimi. Il negoziante, inoltre, per ottenere maggiori guadagni, vendeva i pezzi
TEMPI DI GUERRA
Come in tempi di guerra per beni alimentari e medicinali, sta nascendo adesso il fenomeno della “borsa nera delle mascherine”, vendute in maniera illegale, spesso realizzate con materiali non a norma o traspiranti e dunque inutili. È, dunque, una guerra anche agli speculatori.
Raggiunto il negozio e guidati da un cartello che promuoveva l’offerta, i carabinieri hanno sequestrato ben 1000 mascherine, ammassate in uno scatolone tra prodotti alimentari.
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