
Inchiesta a Napoli. In queste ore, l’intero sistema di sicurezza è sotto indagine dalla Procura, all’indomani del clamoroso incidente nei pressi della stazione di Piscinola. L’inchiesta punta molto in alto per cercare i capi di accusa della mancata tragedia. L’accusa è di disastro ferroviario, un reato che riguarderebbe le potenziali conseguenze drammatiche dell’incidente di martedì. L’inchiesta è stata condotta dal pm Michele Caroppoli e dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo. Il sistema è il seguente : si parte dalle scatole nere per poi passare al sistema di sorveglianze. È chiaro che la Procura non si sia fermata solamente all’incidente ma stia cercando di capire quanto successo, anche perchè sono sempre più numerose le denunce.
Inchiesta a Napoli
ALL’AZIONE- La procura è scesa in campo con ingegneri e informatici per capire cosa sia potuto accadere. Sono anche scattate le prime convocazioni di soggetti potenzialmente informati dei fatti, di testimoni. Tra i quali spiccava Enzo Balzano, sindacalista della Faisa Confail, il 30 giugno fu vittima di un piccolo guasto in una metropolitana, e disse che, purtroppo, i macchinisti guidano a senso, dal momento che i semafori non funzionano. Questa inchiesta dovrà poi anche riparare i sistemi di sicurezza e aggiornarli, destinando molti dei costi per tali operazioni. Molto presto altri controlli saranno fatti, questa volta agli esponenti della ANM. Inchiesta a Napoli.
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