Oggi l’appuntamento con #AroundtheCulture è dedicato alla scomparsa di Lucio Del Pezzo,un tragico lutto per il mondo dell’arte partenopea. In periodo di pandemia non manca il cordoglio per tutte le vittime civili, uomini, donne, anche bambini, soprattutto medici, infermieri. Ma oggi piangiamo un’altra perdita, dritta al cuore della nostra cultura, dell’arte napoletana.
VIRTUAL BOX
Il maestro dell’avanguardia napoletana è decuduto nel giorno di Pasqua, domenica 12 Aprile, a 86 anni. Nonostante l’età, però, non aveva smesso di impegnarsi per la società. Le sue ultime “Virtual Box” rappresentano un nuovo progetto di sperimentazione architettonico e scultoreo. In esse l’artista ha usato il suo consueto linguaggio ludico, la commistione di elementi pittorici e oggetti vari per riflettere il consumismo e la società di massa. Le opere partecipano ad un’iniziativa benefica della Fondazione Pomodoro. Verranno donate ai sostenitori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri impegnato nella lotta al Coronavirus.
LA CARRIERA
Oggi ad #AroundtheCulture commemoriamo questo tragico lutto nel mondo dell’arte partenopea. Nato a Napoli nel 1933, Lucio Del Pezzo ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, prima e l’Istituto d’Arti Applicate poi. Nel 1958, insieme ad altri celebri artisti italiani dell’epoca: Guido Biasi, Bruno Di Bello, Sergio Fergola fondò il “Gruppo 58”. Ebbe inizio un’epoca di estrema sperimentazione tra l’arte, ispirata al surrealismo, e la metafisica. Il movimento prende le mosse dalla corrente neodada e dal filone d’avanguardia della Pittura Nucleare. Come nel Manifesto nuclearista del 1952 di Enrico Baj i nuovi creativi realizzano figurazioni semplici e spirituali in forte polemica con le opere dell’astrattismo. La loro produzione recupera l’iconografia locale attraverso il collage, objet trouvé e stampe di provenienza popolare.
DOCUMENTO-SUD
Il fattore principale di promozione dei loro lavori per le esposizioni a Napoli, Roma, Firenze e Milano é la rivista “Documento-Sud”. Ma l’anno successivo arriva anche il Manifeste de Naples, che raggruppa i componenti della neoavanguardia. Con il manifesto sopraggiunge il successo che conduce Del Pezzo prima a Milano e poi a Parigi. Lì inizia a vendere i suoi quadri più concettuali dalle forme decontestualizzate in pannelli geometrici monocromi che contengono mensole scavate con birilli, uova di legno, bocce, manichini. In quel periodo entra in contatto con Max Ernst e il Nouveau Réalisme. Inizia anche la collaborazione con lo Studio Marconi presso cui si svolge una delle ultime esposizioni dell’artista, la Mostra Sagittarius del 2014.
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