Prende il via oggi, venerdì 20 novembre, l’edizione 2020 di Futuro Remoto, il noto festival di divulgazione scientifica ideato da Città della Scienza.
Il tema di questa trentaquattresima edizione è Pianeta – Tra cambiamenti epocali e sfide globali. È evidente il riferimento all’epidemia che ha messo alla prova il nostro pianeta e che ha sconvolto i nostri stili di vita. A questi cambiamenti non ha potuto sottrarsi neppure la stessa Futuro Remoto che, per la prima volta nella sua storia, sarà completamente online.
Come era naturale che fosse, al Covid-19 è dedicato un ampio spazio all’interno della manifestazione. Si cercherà di declinare ciò che ruota intorno al virus, e alla sua prevenzione, in tutti i modi possibili. Dall’andamento dell’epidemia, alle cause che l’hanno prodotta, dall’utilizzo consapevole dei dati statistici sulla pandemia alle prospettive sui vaccini. Vi saranno molti interventi autorevoli: tra gli altri, quello di Ilaria Capua, protagonista di un talk lunedì 23, ad accesso libero.
Ma non di solo Covid-19 vive l’uomo, e neppure lo scienziato. Le sfide della scienza sono numerose anche al di là della pandemia e sono tutt’altro che in quarantena: la lotta ai cambiamenti climatici, le conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai, la vastità dello spazio sopra di noi e quella degli oceani sotto di noi.
E, naturalmente, il nostro territorio: i parchi archeologici sommersi, il Vesuvio, l’Irpinia a 40 anni dal sisma che la sconvolse. Non mancano le intersezioni con l’arte, con gli interventi di Jacopo Veneziani, a dimostrazione che la scienza può essere arte e l’arte scienza.
Il programma, ricchissimo e molto articolato, si può consultare al sito: https://www.futuroremoto2020.it/programma/
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