Si dice capolista, si scrive Napoli. Dopo 4 vittorie in altrettante partite, gli azzurri si mettono alla guida del carro e comandano la classifica della Serie A: si tratta della prima fuga stagionale, seppur di soli due punti rispetto alle altre dirette concorrenti. Con un 4-0 schiacciante in casa dell’Udinese, che subisce così la prima sconfitta in campionato, la squadra di Luciano Spalletti ha sicuramente cominciato ad alzare la voce. Nella gara di ieri ci sono tante cose che fanno ben sperare: velocità di pensiero, idee su schemi, grinta e concentrazione altissima per tutti i 90′ di gioco. In attesa della trasferta a Genova contro la Sampdoria, quali sono i pregi e difetti di questa squadra?
Forza e concentrazione: il Napoli ha buone basi. Ma la rosa?
Sin dalla prima giornata di campionato, agli occhi di tutti è balzato il cambio di mentalità che ha indotto lo spogliatoio ad approcciare in modo totalmente diverso le partite. In altri tempi, l’espulsione di Osimehn contro il Venezia o il momentaneo gol di Cambiaso a Genova avrebbero fatto penare la squadra; tuttavia, grazie all’apporto di Spalletti, gli azzurri non sembrano mai essersi disuniti, portando sui binari desiderati entrambe le gare senza abbandonare la propria idea di gioco.
Ed è proprio Luciano Spalletti uno dei pregi di questo nuovo Napoli. Maestro della comunicazione e uomo di mondo, l’allenatore toscano è arrivato a Castel Volturno portando con se’ diversi interrogativi. La risposta della squadra è stata, però, diversa, mostrando di aver immagazzinato immediatamente le nuove idee portate dall’ex Roma e Zenit.
In queste prime quattro giornate abbiamo imparato a vedere una squadra sempre sul pezzo, con tante idee e con una forza d’animo che mancava da tempo tra le mura azzurre.
Storicamente, mister Spalletti ha sempre tirato fuori il meglio dai propri attaccanti e sembra che anche Osimhen possa rientrare in questa lista speciale. L’attaccante nigeriano dovrà crescere e imparare tanto, ma pare già sulla buona strada; i mezzi non mancano e lo stacco imperioso sotto gli occhi del King Power Stadium ne sono la più bella dimostrazione.
Se tanti sono i pregi di questa squadra, altrettanti difetti possono essere trovati. Dovendone mostrare uno soltanto, dalla bocca degli addetti ai lavori è uscito più di una volta il problema della lunghezza della rosa. Effettivamente, c’è un netto divario tra i reparti: l’attacco ed il centrocampo sembrano ben coperti, ma è la difesa ad avere forti carenze. Se dovessero mancare due assi come Di Lorenzo e Koulibaly, il Napoli avrebbe dei giocatori con cui tamponare queste assenze offrendo le medesime prestazioni? I dubbi ci sono, ma è lecito ora non pensarci e sognare in grande.
I prossimi impegni
La capolista è tinta di azzurro, la fuga è avvenuta: i prossimi impegni diranno tanto sulle ambizioni di questo Napoli. Dopo le vittorie con Venezia, Genoa, Juventus ed Udinese (intervallate dal pareggio europeo con il Leicester), i partenopei ora affronteranno un calendario fitto di impegni, tutti importanti.
Si parte giovedì alle 18.30 per il turno infrasettimanale, quando si tornerà a Genova (sponda Sampdoria, questa volta) per continuare questa striscia positiva. Domenica sera è tempo di tornare al “Maradona”, che per l’occasione ospiterà il Cagliari dell’ex Walter Mazzarri.
L’ultima partita prima della sosta di ottobre sarà contro la Fiorentina, al Franchi, squadra arcigna e molto complicata da affrontare; di mezzo, il 30 settembre, crocevia importante anche in Europa League con la gara casalinga contro lo Spartak Mosca, perdente all’esordio contro il Legia Varsavia.