L’oro di Napoli è il capolavoro di Giuseppe Marotta, che racconta la storia dell’antica e bella Napoli negli inizi del ‘900.
Trama del libro
Ne L’oro di Napoli, già dalla prosa si percepisce un linguaggio arguto, ricco di malinconica poesia. Molti definisco questo libro come ‘’un affresco di Napoli”: trentasei storie che raccontano la Napoli di Totò e De Filippo. È un libro per gli amanti della vera cultura partenopea, della Napoli che ormai non si vede più, ma che sempre esiste nel cuore dei napoletani. Marotta però si concentra soprattutto nei piccoli e stretti viali , in cui vive una comunità diversa, dolente ma operosa. Ci sono molti riferimenti autobiografici nella prima. Parte del libro, che aiutano ad introdurre personaggi come lo iettatore, il bottegaio, l’avvocaticchio, il ciabattino e tantissimi altri. Ognuno di queste persone ha una storia e Marotta, è come se facesse un’indagine culturale (e personale) su un piccolo mondo meno abbiente al quale si sente sempre legato.
Biografia
Nato a Napoli nel 1902 da una famiglia della media borghesia di Avellino, è stato uno scrittore e sceneggiatore italiano. Nel 1925 si trasferisce a Milano per diventare giornalista e infatti lavora per un periodo per Il Corriere della Sera, e nel mentre si dedica anche alle sceneggiature cinematografiche. Il libro L’oro di Napoli, lo scrive nel dopoguerra, 1947, dal quale riscuote successo, tanto da portare Vittorio De Sica a farne un film, altro capolavoro del cinema italiano. Altre opere cinematografiche sono Carosello napoletano e Questi fantasmi. Muore a Napoli nel 1963.
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