
Discover Naples torna, come ogni Lunedì, a raccontare storie e misteri della città! In questa giornata ci concentreremo su uno dei misteri più simpatici della tradizione napoletana: quello del Munaciello. Tra storia, misteri e tanta generosità, intraprendiamo insieme questo viaggio alla scoperta dei segreti del sottosuolo…
Ma prima di cominciare, se ti sei perso l’ultimo appuntamento con la rubrica, leggi qui: Discover Naples, La tomba di Dracula, il nostro ultimo viaggio dalla Transylvania a Napoli alla scoperta di una delle tombe più misteriose del centro città!
La storia
La superstizione a Napoli ha radici profonde nel popolo e nelle sue leggende; tra queste c’è quella del munaciello: un piccolo spiritello nelle vesti di monaco, che arricchisce o appezzentisce (manda in miseria), da sempre figura importante del folklore napoletano.
La storia del munaciello ha origini secolari, ma le due ipotesi più accreditate sembrano essere due: secondo la prima leggenda il monaco sembrerebbe essere un “pozzaro” (gestore dei pozzi) che riusciva ad entrare nelle case grazie alla sua piccola statura, passando attraverso i canali nei quali si calava il secchio. Questi pozzari però, spesso non venivano pagati e di conseguenza rubavano oggetti preziosi nelle casa in cui si introducevano.
Gli oggetti rubati, talvolta erano donati alle loro amanti; proprio per questo, secondo la leggenda, il munaciello sarebbe una figura che ruba i doni.
Matilde Serao
La seconda leggenda, invece, è molto più complessa e viene raccontata da Matilde Serao nel suo Leggende napoletane. Secondo la leggenda, quella del piccolo monaco sarebbe una figura realmente esistita nel 1445, ma la storia va molto al di là dell’immaginazione.
Si racconta di un amore nato tra una certa Caterinella Frezza, figlia di un ricco mercante e Stefano Mariconda, un giovane garzone. Nascondendosi dalla famiglia di lei, contraria al loro amore, i due erano soliti incontrarsi nella notte: il giovane Stefano camminava sui tetti di Napoli per raggiungere la sua amata, finché un giorno non cadde nel vuoto. Caterinella allora, incinta, decise di chiudersi in un convento dove diede alla luce un piccolo bimbo deforme.
Nonostante le grazie chieste alla madonna e il vestire il bambino con un abito da monaco (da qui il nomignolo munaciello), sembrava non migliorare tanto che la sua figura cominciò a disgustare gli abitanti del quartiere Porto. Se in un primo momento alla sua figura furono associati disprezzo e sgarbo, dopo poco ci fu chi gli attribuì poteri soprannaturali benevoli o malevoli a seconda del cappuccio dell’abito. Il cappuccio rosso era di buon auspicio, al contrario quello nero auspicava malasorte.
Dopo la morte della madre, però, la situazione degenerò e al piccolo monaco cominciò ad essere attribuita un aura malefica. Gli assalti alla sua persona aumentarono finché, un giorno, scomparve senza lasciare traccia.
La leggenda
Dopo la morte del munaciello il popolo napoletano continuò a vederlo aggirarsi nei quartieri della città. Ancora oggi la leggenda è molto sentita tra i napoletani, così come sono numerose le testimonianze di aver “avuto a che fare” con lo spiritello.
Secondo una vecchia cronaca, moltissimi anni fa, a Piazza Garibaldi, abitava una giovane vedova con i figli. Seppur vivendo di stenti, la donna veniva spesso aiutata dal munaciello che la trattava sempre con rispetto e cortesia. Commosso dalla forza e dalle lacrime della vedova, lo spirito decise di darle una mano.
E ancora:
Approfittando del calar della notte, sovente appariva il munaciello che con calci e percosse aggrediva il malcapitato di passaggio.
Le due testimonianze sembrano contraddittorie; in realtà il munaciello– che ci crediate o meno- vi porterà fortuna e soldi in abbondanza se non lo si farà arrabbiare. In caso contrario…saranno mazzate ‘e cecate!
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2 thoughts on “Discover Naples, La storia del Munaciello”