Indiemen è positività.
L’evento più indie di Napoli. Di cosa stiamo parlando? Di INDIEMEN ovviamente. Un evento che non è un party. INDIEMEN infatti, al momento della chiusura delle discoteche, era all’apice dell’obiettivo di far divenire il luogo dell’aggregazione sociale partenopea. La redazione del Corriere di Napoli ha avuto la possibilità di scoprire di più sui progetti, segreti e storia delle menti dell’evento partenopeo della musica indipendente. Dopo HellHeaven, un nuovo viaggio nella movida partenopea con i protagonisti dell’INDIEMEN:
- Vincenzo Soria (Jesoo): founder e direttore artistico
- Roberto Calafiore (Jude): founder / dj / promoter
- Simone di Somma (ucantkillme): founder/ social media manager/ dj
- Vincenzo Femia (Blessfemia): founder
- Giorgia Amato (Giama): foto/video e dj
Il lockdown e i nuovi progetti
Tra i settori più colpiti dalla pandemia, c’è proprio quello delle discoteche. Dopo un primo allentamento delle restrizioni in estate (con annesse polemiche), la movida è ferma fondamentalmente dal 23 febbraio, come ha dichiarato Jesoo. Un grande rammarico per non aver potuto esprimere il proprio sound per via delle varie restrizioni che hanno buttato giù i moschettieri di NDIMEN però Giama è piuttosto positiva:
Il 2020 ha completamente capovolto la mia vita però è tutto abbastanza ok. Non c’è stata la possibilità, come gli altri anni, di vivere insieme tutte le sensazioni proviamo durante la serata. Ma ci rifaremo.
Ma in assenza della musica dal vivo, ecco subentrare i djset live sui rispettivi canali social, come evidenziato da parte di Jesoo che ha creato una playlist con i maggiori cantanti indipendenti. Un buon punto di partenza che ovviamente dovrà mutare nel tornare a regalare gioie e musica, come evidenziato da Jude e Ucantkillme impazienti di tornare a vedere la gente sorridere. Proprio come Giama, a cui manca la fotografia nelle serate di festa:
Nel 2021 spero di riuscire a tornare a scattare, mi manca guardare le persone dalla mia prospettiva durante le serate. Poi non vedo l’ora di farvi ballare e di ballare insieme a voi.
In attesa di ripartire, ovviamente un grosso in bocca al lupo all’INDIEMEN così come anche agli altri eventi che animavano le piazze e i locali. Ma adesso, un tuffo nella storia di NDIMEN!
L’origine del nome e del logo
Indiemen è di tutti: persone tranquille che vogliono divertirsi. Si potrebbe concludere già qui la decisione del logo e l’obiettivo di inclusione sociale partenopea. Infatti, il simbolo della I gigante è proprio un mondo e Ucantkillme ci ha spiegato l’origine e il significato di quest’ultimo:
Ho scelto una “i” che sostiene il mondo per la creazione del logo, per dare un senso di accettazione ed unificazione sia musicale che inter-personale per tutti coloro che frequentano le nostre serate. Il “mondo” come “aggregazione” di tutte le persone che amano la buona musica senza nessun pregiudizio di genere.
Un significato profondo, dove tutti vogliono creare nuove amicizie e relazioni attraverso il divertimento. Lo stesso nome fa comprendere quale sia il punto cruciale dell’evento, dove anche la sorpresa e l’identità culturale si mischiano come dichiarano Jude e Jesoo:
Quando Jesoo mi propose di creare questo nuovo format con lui e Blessfemia ,a mia prima reazione fu “wa indimen!!!” e da lì alla scelta del nome fu un attimo. Più che doppio significato lo definirei una doppia personalità, dalle radici partenopee ma con una struttura internazionale.
Il progetto: la nascita e i motivi per cui viverlo
Tramite social cerchiamo sempre di dare un messaggio positivo a tutte le persone che ci seguono, perché questo è quello che siamo.
L’aspetto fondamentale di INDIEMEN è quello di dare sempre un messaggio positivo: lo si comprende dai social e dalla strategia utilizzata, ma anche dalle parole dei protagonisti sino all’idea originaria del progetto, come spiegato da Blessfemia:
Il progetto è nato da una delle mille chiacchierate con Jesoo. L’idea era quella di creare una situazione dove la gente beveva molto spendendo poco. Le basi del progetto sono state messe ad aprile 2018 e messe in pratica a fine giugno dello stesso anno.
Quindi sono diverse le ragioni per cui dovrebbe essere vissuto l’happy hour indie partenopeo, come indicato dai fondatori:
5 motivi per cui tutti dovrebbero venire al vostro happy hour indie:
•la nostra selezione musicale;
•la spensieratezza;
•le foto di Giama;
•puoi fare nuove amicizie;
•sugli indiecoin ci sono i tuoi artisti preferiti.
I luoghi e l’essenza di Indiemen
Ovviamente non tutti conoscono l’evento, ma piano piano l’happy hour indie crescerà: proprio per questo motivo, ognuno ha dato la propria definizione.
Indiemen è sentirsi a casa anche se non si conosce nessuno.-JesooIndiemen è “La rivincita dei buoni”, chi conosce questo disco sa, chi non lo conosce spero vada ad ascoltarlo.-Ucantkillme
Indiemen è quella situazione informale senza pretese che la domenica pomeriggio merita.-JudeLa domenica è un giorno triste, non si fa mai nulla. Quando c’è indiemen non è così.–Giama
Tutti validi motivi e descrizioni per non restare a casa di domenica, in ogni stagione: infatti in inverno, la casa dell’INDIEMEN è il “The Wall” ma in passato la “Galleria19”. Infine, per l’estate il garden di Villa Domi a Capodimonte. Ma non solo le location esclusive perché la serata, per quanto possa essere spiegata, va vissuta, come spiega Jesoo:
Indiemen va vissuto, è difficile da spiegare. È la comfort zone per una domenica noiosa. Come artisti, fino ad ora, abbiamo ospitato Psicologi, Lil Jolie, Novelo e Vespro ma vi aspettano tante sorprese. Come generi musicali variamo tantissimo; passiamo dall’indie internazionale all’it pop, dal lofi all’rnb fino al rock. Insomma tutto quello che normalmente non ascolteresti in un club.
L’happy hour più indie e alternativo di Napoli vi aspetta e una volta terminata la pandemia, sarà una festa dove tutti potranno dire…“wa indimen!!!”.
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