Abbiamo avuto il piacere di intervista Diego Laurenti conosciuto come ”Iuttuber Diego”. Ringraziamo innanzitutto Diego per la sua disponibilità e la sua semplicità. Le passioni, la carriera su YouTube e la notorietà: ecco l’intervista del Corriere di Napoli a Diego Laurenti!
Le passioni e YouTube: il vero Diego Laurenti
-Ciao Diego. Volevo chiederti quali sono le tue passioni oltre Youtube?
–La mia vera passione è la musica alla quale dedico sempre del tempo durante l’anno ed è una passione che va oltre i social. Altra passione è il teatro. Ho infatti avuto il piacere di lavorarci anche a livello professionale. Questa situazione ha ovviamente bloccato tutto ma spero passi quanto prima per coltivare questa mia passione.
-Cosa hai pensato quando hai visto il numero dei follower aumentare?
–Calcola che tutto nasce senza pretese. Tutto ciò che è venuto un extra, magari dei piccoli passi per avvicinarsi al sogno, che nel mio caso è la musica. La cosa bella è che torni ad essere un bambino di nove anni che non vede l’ora arrivi il Natale. È questo che realmente si prova, o che almeno io provo.
-Cosa pensi attiri la gente ad essere legata a te e al tuo lavoro?
–Direi che ciò che mi caratterizza, ma che mi azzardo a dire caratterizza forse tutti coloro che lavorano in questo settore è che vi è ben poco di costruito. Non esiste un personaggio che si presenta nel video, sono io come nella vita di tutti i giorni. Mi piace pensare proprio per questo che tutte le persone che mi seguono, non sono solo persone che amano il mio lavoro, ma che nella vita vera potrebbero tranquillamente essere mie amiche.
-Penso che negli ultimi anni la gente si sia un po’ allontanata da Youtube, data anche la nascita di nuovi social network come TIKTOK. In più credo che il lavoro dietro un video sia lungo. Cosa ti spinge a continuare?
–Devo contraddirti su questo. Il problema di Youtube non sono le persone che non sono più attratte dai contenuti, ma gli algoritmi che da dieci anni a questa parte rendono tutto molto difficile. Forse paradossalmente il problema era quando Youtube era nato da poco: youtuber come me, WillWoosh, Cane Secco basavamo le nostre visualizzazioni sui ragazzi che passavano per caso sulla piattaforma. Ora la gente si affeziona a chi trasmette loro felicità sui social.
Certo i numeri agiscono sulla psiche di tutti, ma non esiste una risposta generica. È certamente vero, però, che talvolta si cerca di adattarsi al pubblico a ciò che vorrebbe vedere: se io porto avanti un progetto che mi piace, ma non vedo riscontro nei miei iscritti, nel pubblico in generale, il progetto non va avanti perché comunque il riscontro è importante.
La napoletaneità sul web
-So che tu lavori anche in radio. Quali pensi siano le strategie da utilizzare al giorno d’oggi per lavorare in radio o anche in televisione? Consigli di farsi conoscere prima nel web?
–Assolutamente si. È più semplice far parte di grandi progetti quando hai già un mezzo nome. Insomma è una palestra gratuita, quindi perché non provare. Ovviamente questo non esclude il prendere parte a tirocini che sono la base della crescita artistica. Abbiamo, come generazione, una grande fortuna che è la tecnologia. Resta un’esperienza che ti arricchisce e che ti fa conoscere al di fuori: chi vuol sapere cosa fai e magari come lo fai può guardare un tuo video e capirlo subito.
-Pensi che video come i tuoi, dove non nascondi la tua naturale napolitaneità, possa abbattere gli stereotipi sui napoletani?
–È una mia grande speranza. Nei miei video parlo spesso napoletano e questo forse può essere un limite. Ma è un limite che mi impongo. Con i video commenti però vorrei far capire al milanese che anche il napoletano non sopporta, ad esempio, le canzoni neomelodiche che parlano della criminalità.
-Cosa direbbe di te il Diego bambino?
-“COSA È SUCCESSO?” Ecco cosa mi direbbe. Il mio sogno da bambino era cantare e il canale nasce per creare una fanbase, poi è diventata passione. Il fattore visibilità mi ha spinto ad iniziare, ma è la gioia che mi dava far sorridere le persone che mi ha spinto a continuare. Ad oggi il mio scopo è far divertire le persone. Vi è stata una sorta di transizione.
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