Benedetto Molaro si racconta, lanciando un messaggio di fiducia verso il futuro. L’ambasciatore del sorriso rappresenta un aiuto per tutte le persone in difficoltà nella Giornata Internazionale delle persone con disabilità.
“Sono Benedetto Molaro, ma per gli amici Benny, ho 33 anni sono originario di Tufino un piccolo paesino in provincia di Napoli. Sono diplomato in Tecnico delle industrie meccaniche nel 2007 presso l’istituto professionale Galileo Ferraris. Dietro la spinta anche della mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in ogni passo verso lo studio. Ho una grande passione per il calcio, teatro, palestra, politiche sociali e tv. Sono molto attivo anche nel sociale amo la curiosità con molti interessi sono molto concentrato sugli obiettivi.
Vorrei parlare un po’ della mia vita sono affetto Retinite Pigmentosa in Sindrome di Usher tipo II una malattia abbastanza rara agli occhi mi è stata scoperta 16 anni fa la mia paura e stata quella di perdere la vista purtroppo non si conosce ancora ben chiaro. Non è stato un momento facile e all’ inizio, non volevo fare più nulla, ho ripreso la mia vita in mano, grazie alla Fondazione Telethon nel 2014 e 2015 anni in cui su Rai1 e altre emittente ho potuto raccontare la mia storia.
Ho poi partecipato anche un cortometraggio del regista Roberto Itri, dal titolo “Semplicemente Eroe”, in cui si parla della mia storia, disponibile su youtube. Amo molto lavorare nel settore del sociale, organizzazione e collaborazione di eventi o altro non mi impedisce di stare nel mondo del sociale e tv. In cui sto portando i progetti a nome dei Fratelli Molaro, anche in memoria di mio fratello Vito. Il sociale è totalmente un altro mondo ci sono mille modi per dare un contributo al proprio sogno…il mio sogno di poter partecipare un giorno a un Reality, magari un lavoro senza mai arrendersi.
Il primo giorno del 2020 ho perso un fratello all’età di 28 anni una data che non dimenticherò mai era affetto Fibrosi Cistica. Lui era attore di teatro e piccoli parte del cinema sognava in grande per la sua carriera. Nel 2015 aveva anche partecipato ad una trasmissione televisiva ‘Storie Vere’, su Rai1 come testimonial della sua storia.
Nella sua carriera, mio fratello Vito, che ha studiato recitazione presso l’accademia Ribalta Officine di Castellammare di Stabia, si é cimentato in diversi ruoli prendendo parte a diversi film e poi ha recitato una piccola parte la soap “Un Posto Al Sole”, ha inoltre recitato per 4 anni il teatro “Compagnia Teatrale Mela”, l’ultimo lavoro ha partecipato un ruolo nel cortometraggio “Reciprocitas”, un racconto dedicato al bullismo, il suo idolo sempre stato Alessandro Siani sognava una piccola parte con lui. Il suo coraggio, come quello di tanti altri leoni. Nel suo ultimo messaggio, postato la notte di San Silvestro, ha scritto “Il leone è ferito, ma non è morto”. Tutto questo accaduto al Policlinico Umberto I Roma dove era in cura presso L’unità Operativa Fibrosi Cistica diretta dal Dott Giuseppe Cimino.”
Il suo appello per tutte le persone affette da disabilità
“Vorrei lasciare un appello in tutta Italia soprattutto verso le persone con disabilità non bisogna vergognare mai per un problema che avete, quello che possiamo imparare da questo emergenza è il rispetto verso gli altri i più deboli tutte queste pratiche le ho messe per 25 anni nei confronti di mio fratello Vito, affetto da Fibrosi Cistica. Ho cercato in tutti i modi di evitare ogni forma di contagio. So cosa significa stare il distanziamento sociale usiamo la mascherina e lavare spesso le mani.”
-Benedetto Molaro
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