1 – gol su punizione come il mito, sotto la curva A del figlio di Napoli, il capitano. Uniti dallo stesso sangue.
2 – giocate di sinistro per il 2-0. Tacco volante e piazzato rasoterra nell’angolino. Ogni gesto era protetto da una mano amica…la mano de D10S.
3 – le reti finora di Politano, e nessuna banale. Cercato per tanto tempo, nonostante le intrusioni della Juve, adesso è a Napoli per spiccare il volo. E ci volevano vendere Bernardeschi…
4 – reti a dimostrazione di una netta superiorità e speriamo di una definitiva presa di coscienza.
Speriamo che a lavare la testa a ‘stu ciuccio ci perdiamo solo il sapone.
5 – in casa finora, raccogliendo meno di quanto prodotto. A volte la sfortuna e a volte la poca cazzimma hanno minato alcune certezze e convinzioni… ma se questa è la ripartenza, stiamo a cavallo (a ciucciariello).
6 – Mario Rui. In radio un “tifoso” asseriva fosse il giocatore più scarso della serie A. Dopo ieri sera non si pretende la conversione, ne di essere obiettivi. Però guardatevi il mondiale di freccette, così evitiamo le professorate.
7 – a Gattuso che non inventa ma riporta il terzo centrocampista in campo, rendendoci solidi ed ermetici.
A volte ci vuole coraggio anche ad essere normali.
8 – a Piotr, decisivo con dei cambi di passo devastanti. Danza in campo come un ballerino e ubriaca i centrocampisti avversari.
A fine partita dispensa CD di Polka e Vodka polacca per i suoi ospiti romani.
9 – a Manolas. Attento, cattivo, tecnico, intelligente. Che partita da ex, ma oggi vesti azzurro. Uno di noi !
10 – Diego, eterno. Abbiamo Diego che non ha gli stessi piedi, ma un cuore enorme. Orgoglio partenopeo.
11 – tiri totali e 4 gol. Non è mai successo, a volte la roulette caccia anche numeri azzurri, ma non è solo quello.
La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità.
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