La Piscina Mirabilis, grande cisterna idrica romana, aveva lo scopo di approvvigionare l’acqua potabile per la città di Bauli, allargandosi fino alle coste di Miseno. Possiamo solo immaginare quanto la Piscina Mirabilis con il suo gioco di luci ed ombre potesse sembrare maestosa agli occhi degli antichi romani.
Ma per comprendere meglio la realtà di Roma e la visione degli antichi di questa grandiosa architettura, proviamo a calarci nei panni di un giovane soldato romano.
“Nato nella piccola città di Bauli, sin da piccolo ho sempre avuto il desiderio di far parte della Marina militare romana. Augusto la istituì intorno al 27 a.C. e tutti ne capirono l’importanza sin da subito. Venni reclutato al mio diciassettesimo anno di età e l’onore fu tanto. Durante il mio addestramento sembrava di essere catapultati in un’altra realtà e il senso del dovere si faceva sentire. I soldati erano chiamati non solo a difendere la città da attacchi e a difendere l’onore dell’impero ma, in tempi di pace, eravamo tenuti all’esecuzione di lavori per uso militare e civile.
In uno dei miei primi anni venni incaricato dell’approvvigionamento di acqua per la flotta. Mi recai alla cisterna più vicina e come sempre la sua maestosità illuminò i miei occhi. La luce si rifletteva sull’acqua e il gioco di luce ed ombre era inaspettato e magico. Pensai a come il mio popolo era riuscito a creare qualcosa di così maestoso per riuscire a far sì che tutti potessero prelevare acqua potabile ovunque si trovassero.
A Bauli, infatti, grazie a questa enorme cisterna idrica, i cittadini non erano mai senza acqua. Mia madre, nei miei primi anni di età, si recava alla cisterna con i miei fratelli maggiori così da poter raccogliere abbastanza acqua per tutta la famiglia. Prima di essere reclutato accompagnai anche io mia madre e ne rimasi incantato. Con la mia solita curiosità mi affacciai attraverso i pozzetti e vidi, al di sotto dell’acqua limpida, delle enormi volte a botte. Proprio come la maggior parte degli edifici al tempo di Augusto era realizzata in opus reticulatum, per la sua funzione, rivestita con materiale impermeabile.
Quel giorno, in cui per la prima volta mi dirigevo da solo a raccogliere l’acqua per la flotta, non ci fu bisogno di affacciarmi dai pozzetto. Delle enormi finestre illuminavano la cisterna all’interno e mi fece pensare che forse proprio quella cisterna mi aveva fatto amare tanto l’acqua quanto il mare in quegli anni. L’acqua che riempiva la cisterna proveniva per tramite dell’Acquedotto Augusteo dal fiume Serino, per una distanza dalla sorgente di ben 100 km. Raccolsi l’acqua grazie ai macchinari che si trovavano sopra i pozzi, mi affacciai e la sua maestosità mi colpì ancora una volta.”
Ad oggi la Piscina Mirabilis mantiene questa maestosità e suscita grande stupore. Il ruolo lo rende una delle fonti di ammirazione della cultura romana. Con la sua colossale architettura la Piscina Mirabilis trascina il visitatore in un gioco di luci ed ombre che riescono a trasportare in un luogo quasi magico.
È visitabile su prenotazione e senza un costo fisso.