
Nella terza enciclica “Fratelli tutti” Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza ai migranti e ai detenuti, condannando xenofobia e nazionalismo
Papa Francesco: “Bisogna aiutare l’integrazione dei migranti e favorire lo sviluppo dei loro paesi”
La terza enciclica di Papa Francesco ha avuto come temi la fraternità e l’amicizia sociale. Il messaggio principale che il Santo Padre ha voluto esprimere attraverso questo percorso spirituale è: “Nessuno si salva da solo”. In quanto per “guarire da un mondo malato” è necessario costruire una società sulla fraternità e la condivisione. Non sono mancati messaggi politici che il primo cittadino vaticano ha espresso in polemica con l’attuale classe dirigente. In particolare uno degli argomenti principali che il Papa ha approfondito nell’enciclica è stato il tema immigrazione: “Bisogna aiutare effettivamente l’integrazione dei migranti nei Paesi di accoglienza e, nel contempo, favorire lo sviluppo dei Paesi di provenienza con politiche solidali, che però non sottomettano gli aiuti a strategie e pratiche ideologicamente estranee o contrarie alle culture dei popoli cui sono indirizzate” ha dichiarato Papa Francesco.
“L’omicida non può perdere la sua dignità morale. La pena di morte è inammissibile.”
Bergoglio ha inoltre rivolto ai leader mondiali un appello concernente i temi della giustizia e della pena di morte: “La pena di morte è inammissibile. La Chiesa si impegna con determinazione a proporre che sia abolita in tutto il mondo.” Il Santo Padre ha riaffermato con forza la funzione rieducativa della pena e la dignità di ogni essere umano, al di là degli atti commessi: “L’omicida non perde la sua dignità personale poiché Dio ne è garante”. Non sono mancate critiche nei confronti dell’ergastolo, definito dal Papa come “una pena di morte nascosta”.
“La libertà religiosa è un diritto fondamentale. Il terrorismo non è religione”
Nell’ultimo capitolo dell’enciclica Papa Francesco si è soffermato sul tema della libertà religiosa. ” La libertà religiosa. è diritto umano fondamentale per tutti i credenti” ha dichiarato il Santo Padre, che ha tenuto comunque a precisare: “Il terrorismo non è dovuto alla religione, ma ad interpretazioni errate dei testi religiosi, nonché a politiche di fame, povertà, ingiustizia, oppressione. Il terrorismo non va sostenuto né con il denaro, né con le armi, né tantomeno con la copertura mediatica perché è un crimine internazionale contro la sicurezza e la pace mondiale e come tale va condannato.”
Potrebbe interessarti: