Uroboro diventa maggiorenne! Cos’è Uroboro? È la rubrica settimanale nella quale analizziamo un evento storico o un grande personaggio riguardante il passato (recente e non). Nel pezzo di oggi, la storia di un grande dei nostri tempi: Andrea Camilleri.
PERCHE’ “UROBORO”
Mentre studiavo per l’università, mi sono imbattuto nel mio vecchio libro di filosofia. Riaprendolo, ho riletto il pensiero di Nietzsche riguardo il concetto di storia. Più nello specifico, mi sono soffermato al pensiero di eterno ritorno dell’uguale. Incuriosito, sono andato a cercare una definizione per spiegarla: si parla di una teoria che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Esiste, inoltre, un simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche: l’uroboro. L’uroboro rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. Rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
LA SUA SICILIA
In questo particolare periodo storico, risulta spesso complicato individuare negli esponenti di politica, sport, arte o letteratura degli ‘intellettuali’. La nostalgia assale sia i più anziani, sia chi non ha vissuto gli anni dei Pasolini o degli Ungaretti. Una delle persone che, un giorno, potrebbe entrare nei libri di italiano ed essere studiato alla pari di Montale, Quasimodo o Palazzeschi, è Andrea Camilleri.
Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, nel 1925. Figlio unico e famiglia apparentemente comune. Vive gli anni della guerra in Sicilia e si diploma nel 1943 al liceo classico ma senza fare alcun esame, a causa della guerra. La svolta che lo porterà ad esprimere le sue idee tramite la scrittura fu Enna. Tra il ’46 ed il’ 47, infatti, si trasferì lì assieme alla famiglia. La casa è piccolina e fredda. Nella parte brutta delle cose, però, Andrea ci trovò un lato positivo: leggere. E lo andava a fare nella biblioteca comunale, dove conobbe importanti scrittori siciliani.
MONTALBANO E IL LIBRO POSTUMO
Il successo arrivò a fine anni 90, quando la Rai decise di produrre una serie televisiva basata su un suo personaggio: il commissario Montalbano. L’attore protagonista, Luca Zingaretti, ha reso memorabile il personaggio ideato dallo scrittore agrigentino.
L’amore nato tramite gli episodi del commissario di Vigata ha creato un amore degli italiani verso Camilleri smisurato. Quasi incriticabile per quanto amato dal pubblico, Camilleri ha lasciato a tutti noi anche il finale delle vicende di Montalbano.
Un finale scritto qualche anno fa e che, per suo stesso volere, è stato pubblicato solo adesso. “Riccardino“, il titolo dell’ultimo romanzo del Camilleri, è il libro più venduto di questa settimana. Un ultimo regalo di un grande scrittore, che ha reso celebre l’Italia in tutto il mondo tramite le sue opere.
Ci manchi, Andrea.
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