Uroboro: Sandro Pertini, il presidente più amato di sempre? Episodio n.17 di Uroboro, rubrica settimanale nella quale analizzeremo un evento storico riguardante il passato (recente e non).
PERCHE’ “UROBORO”
Mentre studiavo per l’università, mi sono imbattuto nel mio vecchio libro di filosofia. Riaprendolo, ho riletto il pensiero di Nietzsche riguardo il concetto di storia. Più nello specifico, mi sono soffermato al pensiero di eterno ritorno dell’uguale. Incuriosito, sono andato a cercare una definizione per spiegarla: si parla di una teoria che si ritrova genericamente nelle concezioni del tempo ciclico, come quella stoica, per cui l’universo rinasce e rimuore in base a cicli temporali fissati e necessari, ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso. Esiste, inoltre, un simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche: l’uroboro. L’uroboro rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine. Rappresenta il potere che divora e rigenera se stesso, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
AMO ET AMO
9 luglio 1978. Dopo glu ultimi mesi tormentati del presidente Leone, arrivò finalmente il momento di eleggere un nuovo presidente della Repubblica. Vinse in maniera schiacciante un socialista di Savona con alle spalle una carriera politica infinita: 1945, segretario del Partito socialista italiano di unità proletaria e deputato all’Assemblea costituente; 1948 senatore; deputato nel 1953, 1958, 1963, 1968, 1972, 1976; vice Presidente della Camera dei deputati nel 1963; presidente della stessa Assemblea nel 1968 e nel 1972. Quell’uomo era Sandro Pertini, quello che sarebbe diventato uno dei presidenti della Repubblica più amati di sempre. Cosa ha reso Pertini così amato a distanza di tanti anni?
IL COMBATTENTE PER LA LIBERTA’
Una vita difficilissima, soprattutto prima di entrare in politica. Nacque a Savona nel 1896 da una famiglia benestante. Successivamente si laureò in giurisprudenza e, qualche anno più tardi, anche in scienze politiche, stavolta a Firenze. Già in quegli anni si sviluppa il suo animo socialista, ma l’evento che lo convinse defintivamente a schierarsi contro il fascismo fu uno solo: l’assassinio di Matteotti.
Dal 1925 in poi, la sua libertà venne progressivamente repressa dai suoi avversari politici. Per 14 anni fu costretto a fare comizi, eventi e propagande anti-fasciste lontano da casa sua. Ventotene, Ponza e Tremiti sono solo alcune città a dimostrazione della attività politica nomade di Sandro Pertini.
Venne, inoltre, più volte arrestato. In quegli anni, antecedenti alla seconda guerra mondiale, conobbe anche alcuni dei più importanti personaggi dell’Italia novecentesca. Un uomo dal passato tortuoso, ma affrontato con coraggio, non poteva che essere del settimo presidente della Repubblica italiana, l’iconico Sandro Pertini.
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