
Il 15 Giugno riaprono le discoteche. Per proseguire sulla scia di riaperture, il governo ha dato l’ok per tutte le strutture rimaste fuori dall’ultimo DPCM. Riapriranno quindi anche cinema, teatri, sagre, fiere e centri estivi per bambini. Ci saranno ovviamente numerose restrizioni, oltre alla distanza sociale. Su tutte nei cinema e teatri sarà vietato il consumo di bevande e cibi nel corso degli spettacoli. Quelle che destano maggiori perplessità sono ovviamente le discoteche. Infatti sono luoghi di chiari assembramenti, e di conseguenza vi sono già delle restrizioni molto importanti.
Infatti saranno pronte solo quelle all’aperto, dove comunque “si devono riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato e garantire almeno 1 metro tra gli utenti e almeno 2 metri tra chi accede alla pista da ballo. Se possibile si devono organizzare percorsi separati per l’entrata e l’uscita“. Tutti accorgimenti per evitare il rischio di assembramenti pericolosi per la trasmissione del virus. Inoltre, chi vuole ballare potrà farlo solo “negli spazi esterni come giardini e terrazze”, negli ambienti al chiuso vigerà sempre l’obbligo di mascherina ed anche all’esterno tutte le volte che non sarà possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina”.
Insomma, manovre importanti ma che lasciano parecchi dubbi sull’effettiva fattibilità di essi. Perché non sarà facile tenere sotto controllo tutti questi fattori, e la buonafede forse è una garanzia troppo fragile per consentire almeno attualmente tale riapertura. Inoltre sorgono spontanee delle domande: qual è il criterio delle riaperture? Perché consentire la ripresa delle discoteche e non quella del calcio amatoriale? Il virus riconosce la differenza tra attività? Si spera che il governo possa attuare le decisioni più giuste e coerenti per il nostro paese.