
COSA FARA’ BARELLI SI CHIEDONO ATLETI E ALLENATORI?
Alcune discipline sportive a squadre hanno chiuso in anticipo la stagione 2019-20 e annullato i campionati a tutti i livelli per l’emergenza Coronavirus. L’ultimo in ordine di tempo è il volley, la cui decisione è arrivata giovedì 9 aprile.
Cosa farà la pallanuoto? La Fin non ha preso ancora una decisione ed era prevedibile: a differenza di basket e volley, la pallanuoto può essere giocata all’aperto (anche se c’è carenza d’impianti idonei) e può sfruttare per ultimare la stagione 2019-20 sospesa gli spazi lasciati vacanti in estate dalle Olimpiadi, rinviate al 2021.
Gli allenatori e i giocatori di pallanuoto sono per una ripresa dei campionati, situazione sanitaria permettendo, e lo hanno dichiarato in più di una circostanza nelle varie interviste rilasciate in questi giorni. Opinioni dettate anche e soprattutto dal fatto che molti di loro vivono di pallanuoto e con gli stipendi percepiti dalle società portano avanti le famiglie.
Questa intenzione di riprendere i campionati l’hanno messa su carta in una lettera che hanno inviato a Paolo Barelli. Lettera nella quale giocatori e allenatori chiedono anche di essere consultati dal presidente federale prima che egli prenda una decisione circa il prosieguo o meno dei campionati.
LA LETTERA DEI TECNICI E DEI CAPITANI DELLE SQUADRE ALLA FIN
– non starà a noi decidere se e quando ripartire e non intendiamo sostituirci alle autorità preposte
– noi non diciamo di voler giocare subito, domani o a breve ma solo ed esclusivamente quando saremo autorizzati a farlo dalle autorità
– a differenza di altri sport (pallavolo, basket etc) in cui i tesseramenti scadono il 30 giugno la Fin ha il tesseramento fino al 30 settembre
Gentile Presidente Barelli, Spettabile Federazione,
in questo momento in cui i bollettini quotidiani parlano di numeri in discesa, ci sembra giusto volerle sottoporre il nostro pensiero circa la eventuale prosecuzione dell’attività sportiva con particolare riferimento ai campionati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria che sta martoriando il nostro paese.Solo ed esclusivamente nel momento in cui le autorità governative e sanitarie autorizzeranno la ripresa delle attività sportive, riteniamo giusto che i campionati ripartano.Annullare i campionati vorrebbe dire penalizzarle fortemente, mandando in fumo una intera fetta di economia reale. Proseguire vorrebbe dire dare continuità e non spegnere i riflettori per tanti mesi su uno sport tra i più importanti che nella prossima stagione avrà come culmine le Olimpiadi di Tokyo 2021.Siamo quindi disposti a sederci ad un tavolo di confronto e a valutare le possibili soluzioni, mettendoci a disposizione. Auspichiamo altresì che le nostre associazioni e società sportive vengano sostenute in questo difficile momento. Il nostro sport ci ha insegnato a lottare e a non mollare mai, sappiamo come rialzarci dalle difficoltà e vogliamo farlo nuovamente, insieme.
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