L’appello di 67 economisti italiani all’UE. Qualche ora fa, il capo politico ad interim del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, ha condiviso sui suoi social media una notizia pubblicata sulla rivista politica “Micromega”. In queste ultime settimane, il Coronavirus ha messo in evidenza le tante difficoltà nel gestire questa particolare situazione da parte dell’Unione Europea. Tanti di noi, anche se non esperti o interessati all’aspetto economico italiano e/o europeo, si sono accorti che c’è qualcosa che non sta funzionando al meglio. Anche 67 economisti italiani, provenienti da ogni parte d’Italia, lo hanno capito. E hanno deciso di scrivere e firmare un appello da far leggere ad una UE che sembra, in questo momento, sorda alle critiche che riceve.
LE PAROLE DI VITO CRIMI
L’appello di 67 economisti italiani all’UE. Un appello condiviso pienamente dal leader dei M5S, Vito Crimi, che ne ha approfittato anche per lanciare alcune frecciatine ad UE e BCE. Queste le parole pubblicate sulla sua pagina Facebook : “Questo è l’appello sottoscritto da 67 economisti italiani e rivolto all’Europa e alle sue istituzioni. Lo sottoscrivo a mia volta, perché molti dei punti da loro proposti mi trovano assolutamente d’accordo. Purtroppo, l’Europa dei vincoli e dell’austerità resiste, non ha ancora mollato gli ormeggi. Se non si deciderà a farlo una volta per tutte, questa sarà la sua condanna. Il Mes è una delle zavorre di cui ci dobbiamo definitivamente liberare per costruire finalmente l’Europa del XXI secolo, un’Europa che sia in grado di sopravvivere ai cambiamenti che stiamo vivendo e di dare risposte ai popoli che ne fanno parte.” Ha poi continuato sottolineando che “occorre trovare nuovi strumenti, più efficaci e condivisi. Solo così riusciremo a costruire insieme la migliore comunità europea possibile, che metta finalmente al centro i diritti e le esigenze dei cittadini.”
LE RICHIESTE FATTE ALLA BCE E ALL’UE
Nell’interessante articolo pubblicato su Micromega, viene ad un certo punto criticato l’utilizzo del fondo salva-stati (Mes), in quanto, secondo questi economisti, sfruttato dai paesi più potenti per ricattare quelli in difficoltà. Per questo, e non solo, le richieste fatte in questo appello sono numerose. Sicuramente, tra le più importanti ci sono le seguenti: – la Bce riaffermi con forza che i 750 miliardi di interventi annunciati rispondono solo alle prime necessità della crisi, e che è disposta ad interventi illimitati in base a quanto necessario;
– i governi Ue abbandonino l’idea che la crescita dell’economia possa essere affidata alle sole esportazioni, continuando a perseguire indefinitamente una politica di contenimento dei bilanci pubblici e dei consumi interni;
– i governi Ue concordino che il pareggio di bilancio debba valere solo per le spese correnti.
Staremo a vedere nei prossimi giorni la risposta a questo appello dei diretti interessati!
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