Il mare non è mai stato amico dell’uomo.
-Joseph Conrad
Il primo appuntamento con Discover Naples si apre con l’isola della Gaiola e i suoi misteri. Tra storie, mare e canzoni dedicate, la Gaiola resta al contempo luogo di pace e mistero.
Il Parco Archeologico Sommerso
Ai piedi della collina di Posillipo sorge l’isola della Gaiola. Un’ area marina protetta che si estende dalla Baia Trentaremi al Borgo di Marechiaro. Tra elementi vulcanologici, resti e reperti archeologici sul fondale, lo scenario è uno dei più suggestivi del territorio partenopeo.
Il parco sommerso è adesso un’area marina protetta, istituita con Decreto Interministeriale nel 2002. Attualmente è gestito dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.
Il suo nome deriva dal latino cavea (piccola grotta) che il napoletano ha trasformato in caviola. In passato era nota con il nome di Euplea, protettrice della navigazione e rifugio sicuro.
Frequentatissima sia d’inverno che d’estate, l’isola è raggiungibile a nuoto dalla spiaggia situata al di sotto del Parco del Virgiliano. Ciò che resta sono i sedimenti di una costa che fu abitata a partire dal I secolo a.C, non a caso l’intero isolotto è circondato da reperti di epoca romana in superficie e non solo.
La spiaggia si raggiunge attraverso la discesa della Gaiola che, da via Tito Lucrezio Caro, scende fino al mare. Un primo tratto è percorribile con la macchina (o meglio uno scooter), ma poi è necessario proseguire per un breve tratto a piedi.
Le Leggende
Bellezza e mistero: l’isola della Gaiola vive in un alone di cronache e morti misteriose. Considerato dai napoletani un luogo jellato (sventurato) poiché tutte le persone che ci hanno soggiornato hanno avuto disgrazie, sono numerose le leggende e i misteri che accompagnano la storia dell’isolotto.
Tutti i partenopei sanno, infatti, che sulla villa grava una maledizione: la sfortuna la perseguita e l’edificio è disabitato da quarant’anni. Messa all’asta divenne, successivamente, proprietà della regione Campania.
Virgilio: il poeta mago. L’inizio della maledizione.
La leggenda vuole che nei pressi della villa, ai tempi dei romani, sorgesse la scuola di magia di Virgilio. Luogo in cui il poeta insegnava magia e alchimia. La storia narra che l’isolotto si trovò sotto l’effetto della maledizione proprio a causa di uno degli allievi del poeta; maledizione che avrebbe portato -nei secoli a venire- sfortuna, jella e morte agli abitanti del luogo.
Luigi Negri- Nel 1871 la villa (costruita da Publio Vedio Pollione) viene venduta a Luigi Negri, fondatore della società italiana di pescicoltura. Acquisto che dura ben poco: Negri rivende la villa solamente un anno dopo a causa del fallimento della sua società.
Hans Braun- La sorte che toccò ad Hans Braun fu ben diversa – e ben più tragica- di quella del precedente acquirente. Assassinato in circostanze mai chiare, il suo cadavere venne trovato avvolto in un tappeto. La vedova Braun sopravvisse al marito, ma per poco. Dopo qualche mese, infatti, annegò nel mare intorno all’isola maledetta.
Maurice Sandoz, Giovanni Agnelli e Paul Getty- Fondatore della casa farmaceutica che porta il suo nome, Sandoz acquista la villa nel 1950. Ma la maledizione non cessa e l’ormai ex proprietario muore suicida nel manicomio dove viene rinchiuso dopo il soggiorno nella villa partenopea. Di lì a poco la costruzione viene acquistata per un breve tempo da Giovanni Agnelli che la cede a Paul Getty, il cui figlio sarà rapito dalla ‘ndrangheta nel 1973.
Elena Von Parish- La storia più nota è sicuramente quella della marchesa Von Parish. Nel 1926 viene installata una teleferica per collegare l’isola alla terra ferma. Una notte scoppia un terribile temporale e la marchesa, rientrando dall’isola, rimane vittima di un cavo spezzato. Il suo corpo non fu mai ritrovato e gli uomini che la ospitavano sull’isola si suicidarono poco dopo a causa del rimorso per averla condotta nel luogo sventurato.
L’isola della Gaiola è solo uno dei tanti luoghi avvolti nel mistero. Le storie continuano con Discover Naples! Non perderti nessun aggiornamento:
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4 thoughts on “Discover Naples, Il mistero dell’isola della Gaiola”