Il Corriere di Napoli incontra Ivan della pagina “il mio viaggio in Inghilterra”. Un #FaceToFace per conoscere al meglio tutte le infrastrutture, e non solo, del magnifico mondo del calcio inglese, partendo da Napoli.
In questo #FaceToFace il Corriere di Napoli incontra Ivan, ragazzo partenopeo partito da Napoli per inseguire il suo sogno: quello di entrare, e conoscere al meglio, l’affascinante mondo del calcio inglese. Da quando ha intrapreso questo suo viaggio Ivan ha visitato oltre 320 stadi tra tutte le nazioni del Regno Unito e visto più di 100 partite.
–Cosa ti ha portato ad intraprendere questa avventura?
–Ciò che mi ha portato ad intraprendere quest’avventura è stato il voler vivere tutto questo affascinante mondo sulla mia pelle; la nazione, gli stadi, il calcio, questa cultura, ma sopratutto questo mondo. Lavorando sodo, facendo tanti sacrifici, dandomi obiettivi a lungo termine e rinunciando a tanto, ho realizzato il mio sogno di vivere questi stadi. Quindi, in parole povere, tutto questo nasce dalla voglia di voler vivere un qualcosa non solo facendoselo raccontare.
-Di cosa tratta, effettivamente, il “mio viaggio in Inghilterra”?
–Il “mio viaggio in Inghilterra” consiste nel viaggiare per colmare quell’amore incondizionato che provavo per il calcio inglese che da casa non potevo vivere. “Il mio viaggio in Inghilterra”, quindi, altro non è che il raggiungimento di un sogno.
–Come si vede dal tuo profilo Instagram hai incontrato tanti giocatori/allenatori e visitato tanti stadi. Ma chi e quali, tra queste “categorie” sopracitate, ti hanno colpito di più? E Perché?
–In questo mio viaggio ho avuto l’onore di incontrare tanti personaggi di rilievo che hanno fatto, o che stanno facendo, la storia del calcio inglese. Per quanto riguarda gli allenatori, sono stato colpito, anche giustamente aggiungerei, da gente del calibro di Sir Alex Ferguson, Pep Guardiola ed Antonio Conte, uomini che non hanno bisogno di presentazioni. Mentre, per quanto riguarda i calciatori, Alan Shearer, leggenda del Newcastle, e Jamie Vardy che, tramite la sua storia, dalle fabbriche alla vittoria in Premier in soli 5 anni, fa comprendere che nulla è impossibile. Per quanto riguarda gli stadi ti dico di gran lunga quelli delle serie minori, perchè è lì che si respira ancora il fascino del calcio e puoi vivere la lealtà delle cose. Stanford Bridge ed Old Trafford, invece, per le leghe maggiori.
–Come trattammo in radio, settimana scorsa, uscirà, speriamo il prima possibile, il tuo libro inerente a questo viaggio. Ci puoi anticipare qualcosa?
–In questo libro tratterò 50 storie sul calcio inglese, dove racconterò questi miei viaggi, il mio vissuto, mediante gli occhi miei o dalle persone incontrate, citando un momento storico, unico, della squadra, o che si può vivere allo stadio, o che hanno vissuto le persone che mi hanno accompagnato in questa avventura. L’obiettivo principale di questo libro è quello di trasmettere dei sani valori di vita visto che, dietro a questo viaggio, non c’è solo il calcio, come magari da fuori si può vedere, ma c’è la storia di un ragazzo che ha vissuto un sogno che, con caparbietà e sacrificio, è riuscito a raggiungere.
–Quali sono i tuoi obiettivi futuri, sempre in ordine a questo progetto?
-Il sogno è quello di pubblicare il libro ,al quale ho dedicato 4 anni della mia vita, entro la fine dell’anno, visto che sono in attesa di una casa editrice, prima, ovviamente, in italiano e poi in inglese.
Aggiungi il nostro RSS alle tue pagine
Iscriviti alla pagina Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al nostro canale YouTube
Seguici su Twitter
Ivan fai questo ultimo sforzo : farai felici tutti quelli a cui attraverso il libro potrai trasferire parte delle emozioni che hai vissuto dal vivo. Un abbraccio. Claudio.