Stare in casa non è facile, specialmente in questo periodo. In realtà non lo è mai stato, specialmente per noi napoletani. “Andiamo a fare un giro a Napoli”, “Facciamo shopping a Via Roma“ sono le frasi che più ci piaceva sentire da bambini. “Andiamo a mangiare una pizza a portafoglio” pure era imbattibile effettivamente come affermazione… beh, non perdiamoci nella malinconia. Almeno non troppo, perché oggi vi parliamo di tre vie, strade che sono vere e proprie istituzioni per noi cittadini.
Le tre strade di Napoli che più ci mancano
Quartieri Spagnoli
I quartieri sorgono nella parte storica del centro di Napoli. Fin dalla loro nascita – e sempre più nel corso della storia – l’area è stata teatro di molte azioni criminali. Il fenomeno della criminalità, in ragione di un elevato rapporto tra popolazione e densità edilizia, è sempre stato frequente. Negli anni del Viceregno, specialmente tra il ‘500 ed il ‘600 (e nonostante i provvedimenti presi da don Pedro de Toledo), è stata molto ricorrente la prostituzione. Fortunatamente, la zona ha conosciuto degli sviluppi: dal 2012, infatti, è stata aperta in prossimità dei quartieri la stazione Toledo della Linea 1. È così che i Quartieri hanno conosciuto una certa riabilitazione dal punto di vista turistico, ma non solo. Non sono da sottovalutare né la struttura urbana né il proliferare di negozi e punti di ristorazione. Come dimenticare la Trattoria da Nennella e Cammarota Spritz, dico bene?
Via dei Tribunali
L’odierna via dei Tribunali, così detta poiché termina di fronte a Castel Capuano, corrisponde all’antico decumano Maggiore, che costituisce il cuore dei decumani di Napoli. Si tratta di un’arteria viaria del centro antico di Napoli e, insieme al decumano inferiore e al decumano superiore, è una delle strade principali dell’antico impianto urbano greco. Oggi il decumano maggiore è una delle vie più importanti del Partenopeo, e non a caso: nel 1995 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità. Inizia da Port’Alba e Piazza Bellini proseguendo per via san Pietro a Majella e via dei Tribunali (appunto) per terminare al Castel Capuano. È innegabile che questi nomi non evochino già delle immagini forti: Piazza Dante, le bancarelle, gli strumenti musicali esposti nelle vetrine, i posti tipici della movida napoletana. E non dimentichiamoci del Conservatorio e la Chiesa di San Pietro, del Duomo e, perché no, della pizza di Sorbillo!
E per ultimo, ma non meno importante…
Spaccanapoli
Vi ricordate il decumano minore di cui abbiamo appena parlato? È comunemente chiamato Spaccanapoli, in quanto divide la città antica tra il Nord ed il Sud, ed è una delle vie più importanti della città. In origine il tracciato sorgeva dalla piazza San Domenico Maggiore e proseguiva fino a via Duomo. In epoca romana, la via si allungò e inglobò anche la zona di “piazza del Gesù”. Nel corso della storia, la via ha subito ulteriori modifiche ed espansioni, fino ad oggi. La moderna concezione di Spaccanapoli include anche le espansioni avutesi nel corso del XVI secolo: il tratto iniziale si è “allungato” fino ai Quartieri, la parte centrale incomincia con l’incrocio di via Toledo e quella finale è rappresentata da Forcella. Al solo sentire “Spaccanapoli” ci torna alla mente la nostra cara università, i bar, i locali, Puok…
Il nostro viaggio alla “scoperta”- e ricordo – delle strade di Napoli si conclude qui.
Speriamo di avervi emozionato, di avervi fatto rivivere bei momenti legati ai posti da noi descritti e di non avervi fatto annoiare con gli accenni storici.
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