Ogni napoletano che si rispetti l’ha detto almeno una volta nella vita: s’arricorda ‘o cippo a Furcella. Ma da dove proviene questo detto? Con Discover Naples, come ogni lunedì, ci addentreremo in uno dei quartieri più conosciuti della nostra città alla scoperta d’ ‘o cippo!
Ma prima, se non l’hai già fatto, leggi anche La storia del ragù napoletano: dalla Provenza a Napoli e non dimenticare di seguirci su Instagram dove, ogni domenica, proponiamo nuovi detti e modi di dire!
Forcella da Oscar
In pieno centro storico tra i quartieri Pendino e San Lorenzo, a ridosso di via Duomo e Spaccanapoli, c’è Forcella: famosissimo quartiere del napoletano che deve il nome al suo caratteristico bivio “a Y“, che ricorda proprio una forcella, strumento utilizzato nel lavoro all’uncinetto. Il nome del quartiere, tuttavia, potrebbe anche essere dovuto allo stemma del sedile (riportato qui di fianco), dovuto alla presenza della scuola di Pitagora.
Castel Capuano, il Teatro Trianon e Palazzo Santa Maria Porta Coeli sono solo alcuni degli storici edifici che tanto caratterizzano il luogo, insieme a numerose chiese, una basilica e il Museo del Tesoro di San Gannaro. Una zona che, negli anni, ha giocato un ruolo fondamentale per la storia della città tra fatti di cronaca, lotta alla camorra e una notevole rivalutazione territoriale. È il 2005 quando lo street artist Jorit Agoch realizza a Piazza Crocelle ai Mannesi il grande volto di San Gennaro, omaggio al patrono della città:
Un’opera ispirata ad un amico, giovane operaio, scelto per sciogliere la santità del Santo nel corpo del popolo partenopeo.
Non solo Jorit, però. Nel 1963, Forcella si presta a scenario per Ieri, oggi domani: diretto da Vittorio De Sica e vincitore del premio Oscar al miglior film straniero nel 1965. Scritto da Eduardo De Filippo con la collaborazione di Isabella Quarantotti, l’Episodio #01 del film, Adelina, si apre proprio nel quartiere: Adelina Sbaratti, una venditrice abusiva di sigarette, per non essere arrestata ricorre ad una lunga serie di maternità. Il carcere sarà evitato fino a quando il marito Carmine non sarà più capace di continuare a ingravidare la moglie.
S’arricorda ‘o cippo a Furcella
Un gruppo di pietre facenti parte, un tempo, della cinta muraria di epoca greca dell’antica Neapolis. Pietre che racchiudono una storia quelle situato al centro del quartiere nei pressi del Teatro Trianon.
Non solo un centro artistico, ma anche una delle zone archeologiche più antiche di Napoli, risalenti circa al III secolo a.C: è proprio questa “anzianità” a dare vita al detto…
Il napoletano D.O.C, infatti, è solito usare questa espressione per indicare qualcosa di vecchio, talmente obsoleto da risalire all’epoca di Neapolis! Ma attenzione. Stessa cosa, infatti, potrebbe accadere con qualche aneddoto tramandato negli anni e che, ormai, tutti conoscono da tempo immemore!
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