Fenomeno trash o vero rapper?
Ugo Scicolone, alias Speranza, è un rapper classe 1986 nato in Francia, da padre italiano e madre francese, e poi trasferitosi a Caserta. La sua esplosione la si deve al singolo ormai iconico “Chiavt a Mammt”, uscito nell’estate del 2018 che ha raccolto abbastanza critiche per il suo linguaggio volgare.
Non è la prima volta che il rap viene accostato a qualcosa di sbagliato, di diseducativo per il suo stile giovanile. Questo ritornello tutt’altro che “tranquillo” pone in secondo piano la grande abilità dell’artista casertano, incastri di rime in barre di puro rap old school.
Ciò che caratterizza Speranza è l’uso dell’urlato, una tecnica che sottolinea la sua aggressività artistica. Nei suoi testi è ricorrente sentire “Spall a Sott”, un intercalare gridato a Caserta quando viene innalzata la statua di Sant’Anna durante le processioni.
Speranza è un rapper molto ironico e lo si nota nelle sue stories di Instagram, in cui si diverte, insieme ai suoi amici, a suon di birre e scherzi. Oltre ad essere un rapper, Ugo è anche un muratore e l’ha dichiarato in un’intervista in televisione alle Iene.
“Faccio il muratore, lavoro con mio padre; prima tornavo dai live, mi vestivo ancora sporco, andavo al lavoro e ritornavo a casa, mi facevo una doccia e ripartivo, l’ho fatto per un anno.”
Napoletano, italiano o francese? Nessuna differenza
Il 15 ottobre del 2020, Speranza rilascia il suo primo album, “L’ultimo a morire“, che ha ricevuto molte critiche positive ed ha superato i 18 milioni di streaming. Il rapper non fa nessuna differenza tra napoletano, italiano e francese e decide di incastrare le 3 lingue in una maniera mai vista prima. Esperimento riuscito, ne è uscito un album mixato perfettamente con tematiche che variano, dal sociale alla politica, per poi arrivare, all’amore nel brano “Iris“. Il suo tono violento si rifà alla scena urban francese come SCH, Lacrim e Dosseh, considerati dei pilastri del rap francese.
All’inizio rappava in francese, ma ha sempre mantenuto il suo attaccamento e intimità con le persone che erano in stretto contatto con lui e ha mantenuto l’amicizia. Speranza non è solo francese o italiano, ma è anche uno che si dedica ai più deboli, a chi non c’è più, come le barre dedicate alle vittime di Gaza nel brano “Casertexas”.
A ciò, si aggiunge la collaborazione con Rocco Gitano, neomelodico che si definisce zingaro napoletano, idolo di Speranza.
Speranza vuole imparare il rumeno perché è uno zingaro nell’anima, un camminante, come lo straordinario brano omonimo in salsa gitana.
Poi c’è Kofs, un rapper di Marsiglia, che come città, rispetto alle altre della Francia, somiglia molto alla Campania, in un brano che spicca all’interno dell’album. I due si uniscono armonicamente in un brano crudo, “Calibro 9”, aiutati anche dalla produzione di Don Joe. La strada verso il top delle classifiche è lunga ma Speranza non ha paura ed è pronto a dimostrarlo.
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